Rome,22 ju�n 1607. Bellarmin au P.Carminata.
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/ Molto Rev^� Padre mio. Non dubito che V.R. per la sua et� e per le tante fatighe fatta patir� non poco in questo novo viaggio di Roma, ma tanto maggiore sar� il merito appresso Dio, et l'aiuto dell'istesso Signore tanto sar� anco pi� grande. A me sar� di gran- .f dissima consolatione il vederla, e spero che alla religione la sua presenza sar� di giovamento et utilit� notabile. Veramente pare co sa strana che il termine di cominciare la congregatione sia stato determinato per il principio d'ottobre, poich� ogn'uno s� che l'a gosto non � mese di far viaggio per terra; et il settembre non � mese d'entrare in Roma, come anco l'ottobre,se non dal mezo in l�. Io non mancher� parlarne con il nostro padre Generale, et anco bi sognando con il Papa. Ma quando non si desse ordine per questo, � de iure naturae di non si mettere in pericolo della vita con entra re in Roma di settembre. V.R. verr� con sua commodit� a Napoli, e poi di l� si piglier� quel partito che converr�. Dimane mandar� l'inclusa al signor cardinale Visconte accompagnata con una mia. Del resto non h� che dirgli,se non raccomandarmi con ogni instanza alle sue sante orationi. Il Signore cardinale Acquaviva � venuto � Roma, e m'h� detto d'esser restato sodisfattissimo delle sue prediche, e non me ne maraviglio perche ancor'io h� gustato tanto be ne, quando lei mi fece grafia di venire a Gapua. Di Roma 22 di giu gno 1607. Di V.R. Servo in Christo Roberto Cardinal Bellarmino.
Arch.Postul.Bell.
