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Molto Rev.do Padre mio. Non dubito che V.R. per la sua età e per le tante fatiche fatta patirà non poco in questo nuovo viaggio di Roma, ma tanto maggiore sarà il merito appresso Dio, e l'aiuto dello stesso Signore tanto sarà anche più grande. A me sarà di grandissima consolazione il vederla, e spero che alla religione la sua presenza sarà di giovamento e utilità notabile. Veramente pare cosa strana che il termine di cominciare la congregazione sia stato determinato per il principio d'ottobre, poichè ognuno sa che l'agosto non è mese di far viaggio per terra; e il settembre non è mese d'entrare in Roma, come anche l'ottobre, se non dal mezzo in là. Io non mancherò parlarne con il nostro padre Generale, e anche bisognando con il Papa. Ma quando non si desse ordine per questo, è de iure naturae di non si mettere in pericolo della vita con entrare in Roma di settembre. V.R. verrà con sua comodità a Napoli, e poi di li si piglierà quel partito che converrà. Dimane manderò l'inclusa al signor cardinale Visconte accompagnata con una mia. Del resto non ho che dirgli, se non raccomandarmi con ogni istanza alle sue sante orazioni. Il Signore cardinale Acquaviva è venuto a Roma, e m'ha detto d'esser restato soddisfattissimo delle sue prediche, e non me ne meraviglio perchè ancor'io ho gustato tanto bene, quando lei mi fece grazia di venire a Capua. Di Roma 22 di giugno 1607.
Di V.R.
Servo in Christo
Roberto Cardinal Bellarmino.