Rome,25 novembre 1605. Bellarmin au meme.
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/ Molto 111^^ Sig^ Fratello, h�ersera venne Ligurio, et s� trat
terr� in casa del vescovo d� Padova, finche il detto vescovo compa
risca. Gi� ho scritto per un'altra m�a che non ho bisogno di dotto
ri. Mora scr�vo che non ho anco bisogno d� preti, ma ho bisogno d�
.^^una persona honorata, che nelle publ�che attieni serva d� mastro di
camera, ancorch� non gli dar� questo nome, et insieme sia coppiere
ne conviti public�. ht V.S. sa bene che questo � il piu honorato of-
fitio della corte, et ricerca persona nobile,d� buona presenza, d�
saper fare un'ambasciata et in complimento con signori grandi, et
che insieme s�a affabile,quieto,honesto, et in somma il migliore
della corte.
. Del matrimonio del Sig^ Giuseppe cominc�arei � trattarne con
il S�g^ Card^^ Tarug�, se non fusse che l'istesso S�g^ Giuseppe s
scr�ve � V.S. et al cavaliere, come vederete nelle alligate, che de-
^^^s�dera una moglie d� buone fattezze che possa comparire fra 1'altre.
Io non so se quella s�a tale. D� piu sar�a bene intendere prima se
s�a vero che s� tratti il matrimonio d� questa fanciulla con Angelo
Mancini. Appresso vi fo sapere che il S�g^ card.Tarug� � tanto avan
ti nell'et� che poco s� pu� trattar con lu� di negot�i,et non pare
che vi s� applichi. Per� sar�a forse buono cominciar prima cost�
con il cavalier Tarug� et essendo d'accordo con lu� trattare con il
S�g^ Cardinale. Per questi rispetti aspettar� la risposta di questa
lettera et insieme d'un'altra del Sig^ Giuseppe che verr� nell'is(-
tesso tempo et subito trattar� cos� il matrimonio come la dispensa.
Ligurie � molto p�ccolo et per� non � buono per mastro d� came
ra, ma per scalco pu� passare. Con questo mi raccomando. D� Roma,l�
25 d� Sigr
1605. fratello aff,'mo
il Card. Bellarmino.
Thomasso.
(cet. de solito)
Lettere originali.