Capoue,vers le 10 avr�l 1603*
Bellarmin au Cardinal Mattel. 331
/ Habbiamo celebrato li giorni passati il sinodo provinciale, quale non si era fatto da tredeci anni in qua. Et havendo trovato, che l'ultimo concilio provinciale non era mai stato publicato, se bene era stato rivisto et corretto dalla Sacra Congregatione, ci � parso non multiplicare decreti, ma osservare et esseguire quelli che erano gi� fatti. Et cosi habbiamo di comune parere publicato tutti gli'ordinia alla bora fatti, et solo habbiamo aggionti alcune poche ordinationi, che parevano utili in questo tempp presente. Per ques to non crediamo sia necessario dare nuovo fastidio alla sacra congregatione con mandargli questo nostro concilio, essendo gi� una volta rivisto et corretto, et essendo che l'ordinationi da noi ag giunte,non le vogliamo stampare, ma osservarle fin'all'altro conci lio. Se pure V. S. 111^^ comanda, che se gli mandino li pochi ordi ni aggiunti, l'obediremo subito. /d Di una cosa sola supplichiamo V. S. 111^^ cosi io, come ques ti miei suffraganei, che gli piaccia farci gratin dichiararci quelle parole del concilio Trid. sess.22,in decreto de observandis et evitandis in celebratione missae: Quarumdam Missarum et candelarum certum numerum, qui magis a superstitioso cultu quam � vera religione inventus est, omnino ab Ecclesia removeant. Perche in questa dioce si,et provincia, et in tutto il Regno vi � usanza, che quelli,che moiono, lassano chesi dicano per l'anime loro 31 et 41 messe; et di questi lascite ne participa ancora il Vescovo; et se il numero minore � maggiore, non ne parteciperebbe: si che il nostro dubio �, ^ ^ ^ s e questa usanza di volere 31 messe, et anco 41, et non 32 & 35,� 40 ,5 50,� 100, sia superstitiosa, et centra il decreto del Sacro Con cilio. Aspetteremo dalla benignit� di V. S. 111^^ et della Sacra Con gregatione la risposta, et ne restaremo con obligo,etc. [ F. B . 6, f.l45. Minute autogr., s. d. ]
