Difference between revisions of "Page:EBC 1603 01 30 0317.pdf/1"

From GATE
(→‎Not proofread: Created page with "Category:EBC Not proofread Capone, 30 janv�er 1603. Bellarmin � son fr�re Thomas. 317 / Molto 111^^ Sig^ Fratello. Il cardinale di Camerino si � ima ginato che i...")
 
m (→‎top: added Template:TurnPage, replaced: <references/> → <references/> {{TurnPage}})
 
(4 intermediate revisions by 3 users not shown)
Page statusPage status
-
Not proofread
+
Proofread
Page body (to be transcluded):Page body (to be transcluded):
Line 1: Line 1:
[[Category:EBC Not proofread]]
+
[[Category:EBC Proofread]][[Category:EBC Pages]]
Capone, 30 janv�er 1603. Bellarmin � son fr�re Thomas.
+
Molto ill.re Sig.r Fratello. Il [[Name::Mariano Pierbenedetti|cardinale di Camerino]] si è immaginato che io sia mal contento perchè ad un certo proposito gli scrissi queste parole: "Verrà alla fine la morte e ci libererà da tutti questi travagli." Ma questo fu un modo di parlare come si suole. E io dico a V.S. che sto più contento che non stavo a Roma per molte ragioni, e non ho voglia nessuna di tornarvi. La cura pastorale mi preme assai e procuro fare parte del debito mio; e a chi non preme la cura dell'anime, non so vedere che cosa gli possa premere. I negotii per i quali il Sig.r Cardinale di Camerino e il Gonfaloniere desiderano che V.S. venga qua, sono tre: il primo, per esortarmi a star'allegro, e questo non è necessario, perchè sto allegro, quanto comporta il peso che ho addosso. Il , per consigliarmi che rinunci alla pensione di Pienza, per che il [[Name::Benedetto Giustiniani |Cardinal Giustiniano]] e gli agenti del Vescovo vanno spargendo che io la tengo con mala coscienza, sapendo che il vescovado non la può portare. A questo ci sarebbe molto da dire; ma io presto rimedierò ad ogni cosa, rimettendo in petto di Nostro Signore e del Sig.r [[Name::Pietro Aldobrandini|card.le Aldobrandino]] tutto il negotio, che taglino a lor modo, e così mi levarò d'avanti questa gente. Il , per consolarmi intorno alle persecuzioni della Compagnia, le quali ridondano in me, perchè gli emuli volentieri mi pungano dove possano per nuocere alla Compagnia; ma queste cose poco mi danno fastidio, perchè si sono avezzo, e ho visto per prova che quanto più gli uomini si sono sforzati di abbassarmi, tanto più Dio mi ha esaltato.<lb/>
 
+
Si che a me pare che V.S. non si mova in conto veruno per venir qua, perchè non ce n'è bisogno, e il viaggio è longo, e il tempo aspro e l'età senile e l'anno suo climaterico. V.S. scriva liberamente che a me non mi pare che lei venga e che mi farà dispiacere a fare un viaggio si longo senza necessità. Il medesimo dico del mandare un'à Roma. Io non ci manderei nessuno, e mi creda che il Gonfaloniere è troppo credulo o troppo timido. Pure del  
317
+
<pb/>
 
 
/ Molto 111^^ Sig^ Fratello. Il cardinale di Camerino si � ima ginato che io sia mal contento perche ad un certo proposito gli scrissi queste parole: "Verr� alla fine la morte et ci liberer� da tutti questi travagli." Ma questo fu un modo di parlare come si suole. Et io dico V. S. che sto piu contento che non stavo � Ro ma per molte ragioni, et non ho voglia nessuna di tornarvi. La cura pastorale mi preme assai et procuro fare parte del debito mio; et � chi non preme �a cura dell'anime, non so vedere che cosa glip pos sa premere. I negotii per i quali il Sig^ Cardinale di Camerino et il Gonfaloniere desiderano che V. S. venga qua, sono tre:il primo, per essortarmi � star'allegro, et questo non necessario, perche sto allegro, quanto comporta il peso che ho � dosso. Il 2�, per consigliarmi che renuntii alla pensione di Pienza, per che il Cardinal Giustiniano et gl'agenti del Vescovo vanno spargendo che io la tengo con mala conscienza, sapendo che il vescovado non la pu� portare. A questo ci saria molto da dire; ma io presto rime dier� ad ogni cosa,rimettendo in petto di Nostro Signore et del SigI* cardlo Aldobrandino tutto il negotio, che taglino lor modo, et cos� mi lever� d'avanti questa gente. Il 3^, per consolarmi intorno alle persecutioni della Compagnia, le quali ridondano in me, perche gl'emuli volentieri mi pungano dove possano per nuocere al la Compagnia; ma queste cose poco mi danno fastidio, perche ei Bo ne svezzo, et ho visto per prova che quanto pi� gl'huomini si sono sforzati di abbassarmi, tanto pi� Di^ mi ha essaltato.
 
Si che me pare che V. S. non si mova in conto veruno per venir qua, perche non ce n'bisogno,et il viaggio longo,et il tempo aspro et l'et� senile et l'anno suo climaterico. V. S. scri va liberamente che me non mi pare che lei venga et ohe mi far� dispiacere � far'un viaggio si longo senza necessit�. Il medesimo dico del ma ndare un'Roma. Io non ci manderei nessuno, et mi cre da ohe il Gonfaloniere troppo credulo troppo timido. Pure del
 
Footer (noinclude):Footer (noinclude):
Line 1: Line 1:
<references/>
+
<references/> {{TurnPage}}

Latest revision as of 13:18, 6 May 2020

This page has been proofread

Molto ill.re Sig.r Fratello. Il cardinale di Camerino si è immaginato che io sia mal contento perchè ad un certo proposito gli scrissi queste parole: "Verrà alla fine la morte e ci libererà da tutti questi travagli." Ma questo fu un modo di parlare come si suole. E io dico a V.S. che sto più contento che non stavo a Roma per molte ragioni, e non ho voglia nessuna di tornarvi. La cura pastorale mi preme assai e procuro fare parte del debito mio; e a chi non preme la cura dell'anime, non so vedere che cosa gli possa premere. I negotii per i quali il Sig.r Cardinale di Camerino e il Gonfaloniere desiderano che V.S. venga qua, sono tre: il primo, per esortarmi a star'allegro, e questo non è necessario, perchè sto allegro, quanto comporta il peso che ho addosso. Il 2°, per consigliarmi che rinunci alla pensione di Pienza, per che il Cardinal Giustiniano e gli agenti del Vescovo vanno spargendo che io la tengo con mala coscienza, sapendo che il vescovado non la può portare. A questo ci sarebbe molto da dire; ma io presto rimedierò ad ogni cosa, rimettendo in petto di Nostro Signore e del Sig.r card.le Aldobrandino tutto il negotio, che taglino a lor modo, e così mi levarò d'avanti questa gente. Il 3°, per consolarmi intorno alle persecuzioni della Compagnia, le quali ridondano in me, perchè gli emuli volentieri mi pungano dove possano per nuocere alla Compagnia; ma queste cose poco mi danno fastidio, perchè si sono avezzo, e ho visto per prova che quanto più gli uomini si sono sforzati di abbassarmi, tanto più Dio mi ha esaltato.
Si che a me pare che V.S. non si mova in conto veruno per venir qua, perchè non ce n'è bisogno, e il viaggio è longo, e il tempo aspro e l'età senile e l'anno suo climaterico. V.S. scriva liberamente che a me non mi pare che lei venga e che mi farà dispiacere a fare un viaggio si longo senza necessità. Il medesimo dico del mandare un'à Roma. Io non ci manderei nessuno, e mi creda che il Gonfaloniere è troppo credulo o troppo timido. Pure del
---page break---