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all'ombre homai facciam ritorno et ivi piangiamo eternamente la perdita che fatto hoggi noi habbiam ahi, ahi, ahi, ahi. <br> Asm. fuggiam, fuggiam nelle tartaree grotte spiriti perditori per far con pianto eterno più disperato e più crudel l'inferno. Ahi, ahi, ahi, ahi. <center>Atto 3<sup>o</sup>. Scena XV<sup>a</sup>.</center><center>Evandro, due vecchi, Agostino, mastro di ceremonie, col maggior accompagnamento possibile, si và à sedere il Rè in una sedia Reale col baldacchino, e l'altri in piedi.</center> <br> Evan. ecco ch'il vostro Rè altier <sic>senato</sic> havete innanzi, è quelli che voi mirate, et ammirate insieme, Evandro egli è di Thaicosama il figlio legitimo signor e gran Monarca del Regno del Giappon, ogn'un lo sappia <br> Vec. p<sup>a</sup> per tal Signor lo riceviamo, et io sotto i tuoi piè chinato di tutto il Regno in nome come à primier del gran consiglio vostro Rè lo chiamo e confesso. <br> Agos. et io ò gran Signore di quanto mai sotto del ciel si chiude possente in pace e trionfante in guerra come à vostro fidato capitan generale, e Duce, e primo in nome dell'essercito, e del campo baggio le vostre piante, e Rè vi giuro <br> vec. po. questa di gemme ed or regal corona vi cingo i crini e l'honorate tempie
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all'ombre homai facciam ritorno et ivi piangiamo eternamente la perdita che fatto hoggi noi habbiam ahi, ahi, ahi, ahi. <br> Asm. fuggiam, fuggiam nelle tartaree grotte spiriti perditori per far con pianto eterno più disperato e più crudel l'inferno. Ahi, ahi, ahi, ahi. <center>Atto 3<sup>o</sup>. Scena XV<sup>a</sup>.</center><center>Evandro, due vecchi, Agostino, mastro di ceremonie, col maggior accompagnamento possibile, si và à sedere il Rè in una sedia Reale col baldacchino, e l'altri in piedi.</center> <br> Evan. ecco ch'il vostro Rè altier <sic>senato</sic> havete innanzi, è quelli che voi mirate, et ammirate insieme, Evandro egli è di Thaicosama il figlio legitimo signor e gran Monarca del Regno del Giappon, ogn'un lo sappia <br> Vec. p<sup>a</sup> per tal Signor lo riceviamo, et io sotto i tuoi piè chinato di tutto il Regno in nome come à primier del gran consiglio vostro Rè lo chiamo e confesso. <br> Agos. et io ò gran Signore di quanto mai sotto del ciel si chiude possente in pace e trionfante in guerra come à vostro fidato capitan generale, e Duce, e primo in nome dell'essercito, e del campo baggio le vostre piante, e Rè vi giuro <br> vec. po. questa di gemme ed or regal corona vi cingo i crini e l'honorate tempie <br> qui sonan

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all'ombre homai facciam ritorno et ivi piangiamo eternamente la perdita che fatto hoggi noi habbiam ahi, ahi, ahi, ahi.
Asm. fuggiam, fuggiam nelle tartaree grotte spiriti perditori per far con pianto eterno più disperato e più crudel l'inferno. Ahi, ahi, ahi, ahi.

Atto 3o. Scena XVa.
Evandro, due vecchi, Agostino, mastro di ceremonie, col maggior accompagnamento possibile, si và à sedere il Rè in una sedia Reale col baldacchino, e l'altri in piedi.


Evan. ecco ch'il vostro Rè altier senato havete innanzi, è quelli che voi mirate, et ammirate insieme, Evandro egli è di Thaicosama il figlio legitimo signor e gran Monarca del Regno del Giappon, ogn'un lo sappia
Vec. pa per tal Signor lo riceviamo, et io sotto i tuoi piè chinato di tutto il Regno in nome come à primier del gran consiglio vostro Rè lo chiamo e confesso.
Agos. et io ò gran Signore di quanto mai sotto del ciel si chiude possente in pace e trionfante in guerra come à vostro fidato capitan generale, e Duce, e primo in nome dell'essercito, e del campo baggio le vostre piante, e Rè vi giuro
vec. po. questa di gemme ed or regal corona vi cingo i crini e l'honorate tempie
qui sonan