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ombra io sono l'alma infelice, e sventurata assai di Thaicosama, ò Duce
Agos. e chi t'hà richiamato à questa luce? ombra giusto voler di Dio mi richiamo dalle tortaree Arene ò discoprir l'inganno che tien la mente oppressa di voi mio figlio Evandro, Leontio è il traditor, e non il Duce, egli hà tradito me, tradito il Regno, egli la vita all'innocenti hà tolto et io ahi lasso entro l'abissi horrendi pago del fallo altrui il fallo mio la pena che non hà tregua, né fine et ecco già di nuovo ritorno onde partii; averti figlio e siati il capo mio essempio, e guida
Evan. À pena ardisco articolar la voce, perdona amico Duce al mio sospetto ch'ingannato fui troppo, e par ch'il core sempre mel disse, ch'Agostino è fido, Leontio è traditor, Leontio infame.
Agos. Evandro mio Signor non è più tempo da perder tempo, andiamo nel tuo Real palaggio, acciò che ognuno intenda che voi del gran Giappone sete il Rege e Monarca
tutto quel