Difference between revisions of "Page:APUG 1293 Trionfo del Giappone Colomera.pdf/48"

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minaccitae la morte all’elementi, ò speco infesto, ò baratro nefando ove è sempre tempesta e mai sereno, ò livide paludi, ò ripe horrende miste di zolfo e fuoco, voi prego numi, e voi invoco e chiamo te rettor della notte e Dio dell’ombre, tu sii presente alle mie sacre note. <center>[Qui si fà strepito]</center>
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minaccitae la morte all’elementi, ò speco infesto, ò baratro nefando ove è sempre tempesta e mai sereno, ò livide paludi, ò ripe horrende miste di zolfo e fuoco, voi prego numi, e voi invoco e chiamo te rettor della notte e Dio dell’ombre, tu sii presente alle mie sacre note. <center>[qui si fà strepito]</center>
 
Odo il strepito già, odo il rumore del stuol confuso e fiero, ma non negono ancor raddoppio i giri, raddoppio i carmi, e sù per l‘aria spargo cener d’infausto noce mista al <gap/> <sic>nocente</sic> e di tasso cosperga e di cipresso possente in terra à trappiantar l’Inferno. <center>[qui si fà maggior strepito]</center>
 
Odo il strepito già, odo il rumore del stuol confuso e fiero, ma non negono ancor raddoppio i giri, raddoppio i carmi, e sù per l‘aria spargo cener d’infausto noce mista al <gap/> <sic>nocente</sic> e di tasso cosperga e di cipresso possente in terra à trappiantar l’Inferno. <center>[qui si fà maggior strepito]</center>
Ohime che fieri strepiti, e rimbombi, che tremendi di rugiti, e che spaventi treman del <del>mio</del> corpo le colonne, el mondo, pur che s’empi d’orrore e pur non veggo alcuno, comparir fuora o Dei, che sarà questo orsù farò l’ultima forza, et ecco giro di nuovo all’occidente il volto, e maledico il sol, la luna, e i cieli, maledico le stelle, e l’elementi, maledico al terra, i frutti, i fiori, le piante, e l’animali, e maledico Giove, e voi scongiuro spiriti invitti e forti ch’hoo hor in questo loco saltate giù dal cavernoso speco ohime, ohime, ohime <center>[qui escono]</center>
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Ohime che fieri strepiti, e rimbombi, che tremendi di rugiti, e che spaventi treman del <del>mio</del> corpo le colonne, el mondo, pur che s’empi d’orrore e pur non veggo alcuno, comparir fuora o Dei, che sarà questo orsù farò l’ultima forza, et ecco giro di nuovo all’occidente il volto, e maledico il sol, la luna, e i cieli, maledico le stelle, e l’elementi, maledico al terra, i frutti, i fiori, le piante, e l’animali, e maledico Giove, e voi scongiuro spiriti invitti e forti ch’hoo hor in questo loco saltate giù dal cavernoso speco ohime, ohime, ohime<center>[qui escono]</center>

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minaccitae la morte all’elementi, ò speco infesto, ò baratro nefando ove è sempre tempesta e mai sereno, ò livide paludi, ò ripe horrende miste di zolfo e fuoco, voi prego numi, e voi invoco e chiamo te rettor della notte e Dio dell’ombre, tu sii presente alle mie sacre note.

[qui si fà strepito]

Odo il strepito già, odo il rumore del stuol confuso e fiero, ma non negono ancor raddoppio i giri, raddoppio i carmi, e sù per l‘aria spargo cener d’infausto noce mista al nocente e di tasso cosperga e di cipresso possente in terra à trappiantar l’Inferno.

[qui si fà maggior strepito]

Ohime che fieri strepiti, e rimbombi, che tremendi di rugiti, e che spaventi treman del mio corpo le colonne, el mondo, pur che s’empi d’orrore e pur non veggo alcuno, comparir fuora o Dei, che sarà questo orsù farò l’ultima forza, et ecco giro di nuovo all’occidente il volto, e maledico il sol, la luna, e i cieli, maledico le stelle, e l’elementi, maledico al terra, i frutti, i fiori, le piante, e l’animali, e maledico Giove, e voi scongiuro spiriti invitti e forti ch’hoo hor in questo loco saltate giù dal cavernoso speco ohime, ohime, ohime

[qui escono]