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Havesser loro in queste parti, invano che la fede d'un ladron fusse abbracciata dal Giapponese, il Duce favorisce costor et altra fede non tien se non di Christo e questa à mio dispetto farà pubblicamente col furor del suo Rè bandir per tutte, et ecco Paulo, e suoi compagni giunti à quel che tanto han desiato, à quello che mi trafige il cor, m'arreca all'alma rabbia, sdegno, velen, al fin la morte. Paulo di me... un ladro, un ladro delli venali... la fè d'un fabro con la fè, che i Dei scritta lascierano a noi, ò cieli ingiusti, che permettete un sì nefando scempio hor che farò mosero mè frà tante caggioni del mio male? Sopportarammi il core vedere il mio nemico sollevato à quel grado, che con tanto sudor per me ...? Nol soffrirò giammai. e vederan quest'occhi, Paulo e suoi compagni andar vittoriosi e trionfanti trà queste mure à mio sol dispetto? nol soffrirà il mio petto. mà che rimedio al fin trovar mi degio, se questi il male è disperato al fatto? tacerò, soffrirò. el mio danno mio meco istesso piangendo, trarrò la vita misero e infelice? Ah viltà del mio core, dunque lasciar l'impresa devrò del proprio ben, del ben commune? non sò, che vuò seguirla finche havrò moto e fiato. armisi questa destra, accingansi la lingua alle parole macchini questo ingegno inganni e frodi contro
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havesser loro in queste parti, invano che la fede d'un ladron fusse abbracciata dal Giapponese, il Duce favorisce costor et altra fede non tien se non di Christo e questa à mio dispetto farà publicamente col favor del suo Rè bandir per tutte, et ecco Paulo, e suoi compagni giunti à quel che tanto han desiato, à quello che mi trafige il cor, m'arreca all'alma rabbia, sdegno, velen, al fin la morte. Paulo di me trionfa un ladro, un ladro delli venali numi, la fè d'un fabro con la fè, che i Dei scritta <sic>lascireno</sic> a noi, ò cieli ingiusti, che permettete un sì nefando <del>sec</del> scempio hor che farò misero mè frà tante caggioni del mio male? Sopportarammi il core vedere il mio nemico sollevato à quel grado, che con tanto sudor per me comprai? Nol soffrirò giammai. e vederan quest'occhi, Paulo e suoi compagni andar vittoriosi e trionfanti trà queste mure à mio sol dispetto? nol soffrirà il mio petto. mà che <del>n</del> rimedio al fin trovar mi degio, se quasi il male e disperato al fatto? tacerò, soffrirò. el <del>mio</del> danno mio meco istesso piangendo, trarrò la vita misero e infelice? Ah viltà del mio core, dunque lasciar l'impresa devrò del proprio ben, del ben commune? non sò, che vuò seguirla finche havrò moto e fiato. armisi questa destra, accingansi la lingua alle parole macchini questo ingegno inganni e frodi contro

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havesser loro in queste parti, invano che la fede d'un ladron fusse abbracciata dal Giapponese, il Duce favorisce costor et altra fede non tien se non di Christo e questa à mio dispetto farà publicamente col favor del suo Rè bandir per tutte, et ecco Paulo, e suoi compagni giunti à quel che tanto han desiato, à quello che mi trafige il cor, m'arreca all'alma rabbia, sdegno, velen, al fin la morte. Paulo di me trionfa un ladro, un ladro delli venali numi, la fè d'un fabro con la fè, che i Dei scritta lascireno a noi, ò cieli ingiusti, che permettete un sì nefando sec scempio hor che farò misero mè frà tante caggioni del mio male? Sopportarammi il core vedere il mio nemico sollevato à quel grado, che con tanto sudor per me comprai? Nol soffrirò giammai. e vederan quest'occhi, Paulo e suoi compagni andar vittoriosi e trionfanti trà queste mure à mio sol dispetto? nol soffrirà il mio petto. mà che n rimedio al fin trovar mi degio, se quasi il male e disperato al fatto? tacerò, soffrirò. el mio danno mio meco istesso piangendo, trarrò la vita misero e infelice? Ah viltà del mio core, dunque lasciar l'impresa devrò del proprio ben, del ben commune? non sò, che vuò seguirla finche havrò moto e fiato. armisi questa destra, accingansi la lingua alle parole macchini questo ingegno inganni e frodi contro