Difference between revisions of "Page:APUG 1293 Trionfo del Giappone Colomera.pdf/11"

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gran speranze e promesse in picciol giro di breve dir, ch'allannottar vedrai, che <del>neve</del> <hi rend="superscript">fumo</hi> al vento fù, fù neve al sole dell'edificio lor base, e sostegno. Mà già la porta del gran tempio s'apre, il sacerdote il mio venir attende, voi, voi della mia corte ancelle care del culto delli Dei ministre fide, voi popoli soggetti à questo scettro, fate segno di plauso al mio <sic>trionfo</sic>, Ripercotete il Ciel con suoni e canti, s'accenda il fuoco, e dalla braggia ardente fumino dell'Arabia i puri incensi spargete fiori, et adobate altari <sic>diisi</sic> l'honor, la gloria à chi conviene à chi la merta, e riverenti, e chini honorate li Dei me sol giurando Reina invitta, imperatrice altera. <br>
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gran speranze e promesse in picciol giro di breve dir, ch'allannottar vedrai, che <del>neve</del> <hi rend="superscript">fumo</hi> al vento fù, fù neve al sole dell'edificio lor base, e sostegno. Mà già la porta del gran tempio s'apre, il sacerdote il mio venir attende, voi, voi della mia corte ancelle care del culto delli Dei ministre fide, voi popoli soggetti à questo scettro, fate segno di plauso al mio <sic>trionfo</sic>, Ripercotete il Ciel con suoni e canti, s'accenda il fuoco, e dalla braggia ardente fumino dell'Arabia i puri incensi spargete fiori, et adobate altari <sic>diisi</sic> l'honor, la gloria à chi conviene à chi la merta, e riverenti, e chini honorate li Dei me sol giurando Reina invitta, imperatrice altera. <center>Atto primo Scena 2<sup>a</sup></center> <center>Giuseppe fratello d'Augustino, Paulo, e compagni</center><br>
<center>Atto primo Scena 2<sup>a</sup></center> <br>
 
<center>Giuseppe fratello d'Augustino, Paulo, e compagni</center><br>
 
 
Gios. ecco dopò cotanto e lungo fatigar la nave al porto, ecco che dopò fiera, et aspra guerra godrem la pace al fin, godrem a gioia, cessata è la tempesta, e il mar turbato si placa homai, et <sic>con</sic> un ciel sereno delle speranze nostre più che mai vago il sole dall'oriente appare. Segnali di <gap/> compagni fidi di quel che il mondo <gap/> perduto
 
Gios. ecco dopò cotanto e lungo fatigar la nave al porto, ecco che dopò fiera, et aspra guerra godrem la pace al fin, godrem a gioia, cessata è la tempesta, e il mar turbato si placa homai, et <sic>con</sic> un ciel sereno delle speranze nostre più che mai vago il sole dall'oriente appare. Segnali di <gap/> compagni fidi di quel che il mondo <gap/> perduto

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gran speranze e promesse in picciol giro di breve dir, ch'allannottar vedrai, che neve fumo al vento fù, fù neve al sole dell'edificio lor base, e sostegno. Mà già la porta del gran tempio s'apre, il sacerdote il mio venir attende, voi, voi della mia corte ancelle care del culto delli Dei ministre fide, voi popoli soggetti à questo scettro, fate segno di plauso al mio trionfo, Ripercotete il Ciel con suoni e canti, s'accenda il fuoco, e dalla braggia ardente fumino dell'Arabia i puri incensi spargete fiori, et adobate altari diisi l'honor, la gloria à chi conviene à chi la merta, e riverenti, e chini honorate li Dei me sol giurando Reina invitta, imperatrice altera.

Atto primo Scena 2a
Giuseppe fratello d'Augustino, Paulo, e compagni


Gios. ecco dopò cotanto e lungo fatigar la nave al porto, ecco che dopò fiera, et aspra guerra godrem la pace al fin, godrem a gioia, cessata è la tempesta, e il mar turbato si placa homai, et con un ciel sereno delle speranze nostre più che mai vago il sole dall'oriente appare. Segnali di compagni fidi di quel che il mondo perduto