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Reverendo Padre

Anche in questa lunazione non ho mancato di osservare il Lineeo, e favorito da un'atmosfera purissima ho potuto vedere cose nuove per me, e che mi onoro di comunicarle. Nella sera del 24 a ore 9h il Linneo appena sortiva dall'ombra per una porzione dell'argine suo occidentale, che addimostrava essere discretamente rilevato e portante un'irregolarità superiormente, o inferiormente se non si considera l'immagine invertita; al di là di questa porzione non vedevasi alcun punto illuminato, e ciò in accordo colla conclusione da me ricavata antecedentemente relativa alla forma e altezza dell'argine. Nella sera seguente (25) la cavità del Linneo era ancora molto bene visibile; l'argine si distingueva marcatissimo all'occidente, indeciso e quasi nullo dall'opposta parte, né più né meno di come le scrissi in Luglio. Ieri sera poi osservai nuovamente, e con mia grande sorpresa trovai, che la cavità del cratere era ancora visibile, ed anzi un poco meglio della sera precedente; solo il diametro di questa parte oscura mi sembrò assai ristretto, ed appariva come una piccola conca circolare in mezzo ad una macchia bianca; non vi era ombra decisa, come negli altri crateri vicini, che hanno contorni taglienti; ma invece nel Linneo questo foro era precisamente della tinta di quei porretti velati, che tante volte si osservano sul sole, quando mancano le grandi macchie. Un mio amico, l'Ingegner Muzzioli, dilettante


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