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Capua,26 f�vr�er 1604. Bellarmin � son fr�re Thomas. Molto 111T6 Sigr Fratello. Ho caro che Gasparre sia consola to, come anco egli mi scrive. Dio faccia che sia in bene dell'ani ma sua. Quando sar� meyeatricercato di scrivere � chi bisogna, lo far� volentieri, et anco di qualche aiuto di denari; ma non posso dire quanto, perche sono molti che domandano, et l'entrate nostre vanno quasi al pari con l'uscite. Et � questo proposito, perche intendo che vi � stata data qualche sinistra informatione, gli fo sapere che il mese passatKo feci venire un padre di Napoli de piu pratichi in materia di conti, et che hora � procuratore del collegio di Napoli et maneggia circa sedici mila scudi di entrata, et gli feci vedere i conti del nostro mastro di casa minutamente, et mi fece relazione che i conti erano tenuti alla mercantile con gt grande diligenza, et che si trovava la ragione di ogni spesa,ancor che piccola; anzi rest� maravigliato di tanta diligenza et fedelt�. Mi scrive m Bartoletto che gli � morto un bue,et che vor rebbe ricomprarlo con i sessanta scudi che io do � madonna Camilla. Io non vorrei che mi si scrivessero queste cose minute, perche ho altri pensieri, ma che le digeriste fra voi. Io credo che V.S.ami la sorella et che non lasser� che patisca. Per� veda quello che bisogna et,se gli pare, gli dia il denaro che domandone, et se non � necessario, non gli lo dia. Quando quelli sessanta scudi siano fi niti,se sar� necessario, daremo qualche altra cosa, se bene resto maravigliato che due persone sole non possine vivere con l'entrate loro et cinque scudi il mese di piu. Con questo mi raccomando � tutti. Di Capua, li 26 di febraro 1604. fratello amorevolissimo di V.S. il oard. Bellarmino. F.B. 1. Autogr.