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Oapua,29 decembre 1604. Bellarmin au F.Aquaviva.

438

/ Padre mio. Con occasione del P.Stefano del Bufalo, che viene � Roma, do � � V.P.R^^ il buon' capo d'anno, et insieme mi condolgo di cuore delle tribulationi che patisce la Compagnia; ma tuttavia spero in .^Dio, che non saranno senza frutto spirituale, et in particolare so, che V.P., come capitano di si grande Compagnia del nostro Su premo Imperatore Gies�, e capitano veterano,e prattico in tante battaglie, non h� bisogno di consolatione, sapendo che tutti li santi, e massime gli apostoli, ebbero in vita molti travagli; ma nel fine della vita,ebbero il maggior di tutti, che �� il marti rio. V.P.� arrivata alla vecchiezza, che � l'ultima et�, e per� non gli dee parer'cosa nuova, se ora iddio gli fa quella grafia, che h� fatto alli maggiori amici suoi. E se gli bisognasse in que sta obedienza del Vicario di Cristo mettere in pericolo la vita, beata lei. Che pu� desiderare pi� un'servo di Dio, massime giunto all'ultima et�, che quella vita, che h� da perdere per necessit� naturale, perderla per obedienza, e diventar'simile al padrone, qui factus est obediens usque ad mortemi Ma io spero,che V.P. ar der� (se pure bisognar� andare) e torner� sana, e far� molto frutto, e DioQ caver� bene dal male, come � suo proprio. Bon voglio esser'pi� lungo. Amo di cuore V.F.,e tutta la Compagnia, e del u continuo prego Dio per lei, come spero e confido di essere aiuta to con l'orationi del padre,e della madre, cio� di V.P.e della Compagnia. Mi imagino esser'vicino alla morte, gi� che h� 63 anni, ^ ^ ^ e per� h� fatto il mio testamento,tutto ad pias causas, e mi sono ricordato della madre,come dovevo, e non lascio che mi si dicano messe n� orationi, perche tengo certo che la santa Compagnia non far� manco per me, che per gli altri fratelli, e questo mi basta. Veramente desideravo non fare testamento, e non l'avria fatto, se "la chiesa fusso erede, ma mi � parso pi� oorvitio di Dio disporre-- di quel poca che oi sar� per bene de poveri, ohe lassarlo andare--