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Trent^,19 novembre I6l8. Le chan.Stettner � Bellarmin.

4551

/ Ill/mo et R/mo S�g/r Card/le Sig/re et padrone mio col/mo Si ritrova l'incluso che ha bisogno della sua gratin; et ut salvetur et non pereat, supplico quanto posso V.S.Ill/ma et Rev/ma ottenergli la gratia del assolutione. Si ritrova qui meschino et jTinfermo et quanto mi ha detto in conscienza, � statto necessitato al delitto; a Roma non pu� venire per la sua infermit�: � riccorso da me come penitentierom; mi muove a compassione; riccorro da V.S.Ill/ma et Rev/ma tanquam verum asylum rerum mearum. Pi� volte h� preso la pena per supplicar V.S.Ill/ma et ^/ma come quella che � sopra le dichiarationi del concilio di Trento qual authcpit� babbi il Penitentiero posto nelle cathedrali et a quanto sei estendi per potere io vivere sicuro in conscienza (se bene sin hora non mi sono estenduto solo alla authorit� di un con fessore ordinario) et possi giovar alle anime; il che essendo cosa /y^santa, aspetto risposta. Con ci� gli faccio riverenza et me gli offero servitore. Il Signore gli concedi ogni suo santo desiderio. Di Trento gli 19 novembre 1618. Di V.S.Ill/ma et ^/ma humilissimo per servirla II canonico Stettner.

Essendo venuto la sera di otto di novembre 1617 a parole con il rev/do don Antonio Brusabarco churato della ttiera di Ruenigo dioseze di Ttreviso, il quale con parole inguriose mi vene in cen tra con una arma ofensiva qual era forma de un cortelo con animo .^y*di volermi privar di vitta, il mio compagno moso dale parole che lui inguriosamente a lui et a me diceva, da la colera sopravinto, li saltto adoso con uno pugnale et io parimente, si che lo privas simo di vitta, ancor che altre volte mi aveva provocato attale efetto e senpre o sercato Ai rimoverlo da questo suo cattivo animo verso di me come moltti ttestimoni si ttrovano. 0 pecato: prego