Turin, 1 janvier 1618. Le'Fr�s�dent du s�nat � Bellarmin, 4462 -J1_______________ __________________________________________
/ Ill/mo et R/mo Sig/re m�o colend/mo
j Con la commod�t� del presente giovane, qual h� servito alchun�
Iil/m� Cardinali nella citt� d� Roma et era mio paggio,sino al
tempo ch'io era in Asti, quando fui si sventurato di ricever 1'
^�ll/ma persona sua in casa m�a, h� voluto farli humil�ssima rive renza et dessiderarli in questo primo giorno dell'anno molti fe licissimi anni et pregharl� da Dio, quando sii suo divino benepLac�to che gli �usse dato un giorno occasione che, raccordandosi d� questo suo servitore vecchio, mi comandasse di authorit� asso- /^luta d'arrivar da lei per ricever da lei la beneditt�one deside
rata. Con quest'�stessa lettera sar� da me svisata, si come il mio figliolo G�esuita, dopp� haver sostentato conclusioni di filosophia in M�llano, l'hanno mandato nel Mondov� per maestro d� una delle scuole et intendo dalli padri che fa honorata reusc�ta. Di ^^utto questo n'� stato divino istromento V.S.Ill/ma. La supplico d'amarme et comandarme, assicurandola che nel Senato quando s�
tratta delle cause suoe,come poche fa d'una certa causa emphiteo-
ticha, non manche tenerne il conto ch'io devo, et ultimamente di
edi ordine a gl'avocat� d� scrivere, accio la cosa fosse ben �n-
^tesa. Et qui finisco questa m�a senza mai finir d'amarla et os
servarla et le pregho da Dio ogni vero bene. Torino,il primo del -
1618. D� V.S.Ill/ma et Rey/ma
Devotissimo servitore
^brciVat.Gesuit.17-44/45^7^ H Presidente Pergamo.
Mons
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Si risponda che,se Sua Signoria mi volesse bene da vero, non
L des�derarebbe quello cha lei accenda nella sua lettera; ma pi�
^to di uscir presto d�'per�coli di questo mare et arrivare al si-
cu porto. H� havuto caro sapere il buon progresso del suo caro fi
glio e m�o carissimo fratello con il quale ho questa similitudine
^^che b�to finito il corso d� filosof�a e difese le conclusioni,fui man^
dato leggere humanit� a Mondavi,dove allora era l'universit�. R�ngra-M
t�o ^l'aiuto che si degna dare alle cose mie nel senato etc.
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