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Naples, 6 dicembre 1616. L'archev.d'Amalfi � Bellarmin. / Ill/mo et R/mo Sig/r padrone m�o col/mo Stavo pur sopra di me in vedere che V.S.Ill/ma non dimandasse al la Santit� di N.S. gratia liberale dello spoglio d� monsignor ves covo di Teano suo nipote, almeno per non far'restar'la memoria di .fquel buon prelato in bocca d� creditori per li tribunali, s� che bevendone sopra ci� ricevuto � 4 del presente lettera da monsignor �ll/mo Thesoriere, sotto l� 26 del passato con duplicato accompag nato dalla lettera d� V.S.Ill/ma del primo, ordinai subito al mio succollettore ordinario di Teano, che non vendesse cosa alcuna, m� ^consignasse quanto tiene spettante al detto spoglio al Sig/r caval�er fra Francesco Piccolhomini, come V.S.Ill/ma scrive; et h� dato ordine qui, che ad ogni piacere del medesimo Sig/r cavaliere,se gli restituiscano tutti � mob�li non venduti, come s� fece solamente venerd�, il retratto de quali anco si restituir�; n� questi offi/�^^iali hanno ritenuto cosa alcuna per regaglie � fatighe, com'anco ho voluto fare io per servire � V.S.Ill/ma, come devo,in a^umento del spoglio; poich� ne per ragione d� decima, scamerat�one, decreto � altro ^giusto titolo h� voluto retenerm� un soldo. Et resto infi nitamente obligato alla grandezza d'animo di N.S. et al merito di V.S.Ill/ma della soletta gratia, perche mi sono liberato da un laberinto di creditori altretanto fastidiosi quanto lo spoglio tenue. Et se io non bevesse mandato com�ssario, havre� mancato al debito della mia carica, come forse � stato mancamento d� que'servitor�,i quali,per ricoprir se stessi, hanno tacciato il Sig/r Geroni^^Tmo Gentile mandatovi da me, le cui qualit� pu� V.S.Ill/ma intenderle dal Vescovo di Fondi et da monsignor Damasceno. Et qui col fine � V.S.Ill/ma faccio humilissima reverenza. Di Napoli � 6 d� decembre 1616. D� V.S.Ill/ma et Rev/ma Oblig/mo e devotissimo servitore P. Arc/vo d'Amalfi. Arch.Vat�c.Gesuiti 16 fo.124. Orig.