Rome,21 juill.l612. Bellarmin au recteur du coll.de lurin. 2^94
/ Molto Rev^� Padre mio. Ho scritto al Msig^^ arcivescovo brava
mente, perche scrivendo per mano di secretarii non mi � parso sco
prire ogni cosa, ma V.R. potr� supplire a bocca. Il P.Inquisitore
con pochissimo fondamento si � messo � rimovere li nostri dalla
^congregatione del
Offitio, et spero che presto si accorger�
del suo errore. Dico, la causa essere per li Aussiliis, et che ha
di Roma se la causa passer li Aussilii, bisognaria,rimo
vere ancor me dalla congregatione,e tutti li nostri, che in Italia,
et in Spagna sono consultori. Anzi bisognaria rimovere tutti li
/^fratri dominicani dall'offitio di Inquisitori,� consultori, perche
quanto al giuditio della
Sede Apostolica siamo pari, essendowvi
decreto, che nessuna delle parti qualifichi la sentenza dell'altra
per heretica,� erronea,� mal sonante. Quanto al giuditio del mun-
do, per uno,che tenga la sentenza de Padri Dominicani, saranno piu
/y"dieti,che tengano la nostra, come sappiamo per la fide dell'Univer
sit� di Germania,Spagna,Francia,et Italia. Io dubito,che qualche
frate Dominicano haver� scritto da Roma, che nel capitolo generale
de frati Franscescani non si � lassata difendere l'opinione nostra
de Auxiliis,come sospetta, ma la loro si e difesa liberamente da
loro,et dalli Francescani. Ma se bene loro hanno ogni sforza, che
la nostra opinione non si defendesse, nondimeno si � difesa hono-
ratamente, et il Papa et la congregatione del S^� Offitio hanno vo
luto, che ci fusse libert� nelle dispute capitulari di difendere
l'un'et l'altra. Et pure il giorno,che hebbi la sua lettera, che
^^"fu alli 12 del presente, si difesero le conclusioni di theologia
nel nostro collegio alla presenza di dieci cardinali, fra quali
vi erano li due cardinali frati, et in quelle conclusioni vi per
la sentenza di Auxiliis chiarissimamente posta. Si che non bisogna
credere tutto quello,che si scrive da qualche persona appaa?ionata.
Io pensavo di scrivere al P.Inquisitore, ma mi � parso meglio,as-