Rome,11 ju�n 1610.
Bellarmin au P.Carminata.
/ Molto R^� Padre mio. La lettera di V.R. mi � stata data
in q uesta hora, che � venerdi sera, quando scrivo per Napoli, per�
dir� quello che mi occorre per riservarmi � scrivere un'altra vol
ta, se la gratin si potr� bavere, ma se non scrivo altro, sar�
jTsegno che il negotio sia desperato. Mi occorre dunque dirgli che
il Papa securamente non risolver� niente, se gli si domandi la
gratin che V.R. propone, ma la rimetter� alla oongregatione. La
congregatione sicuramente dar� la negativa, perche cos� l'h� data
alli padri di San Domenico per il B.Luigi Bertramo et per la B.
/^^Margarita da Citt� di Castello. Anzi l'anno passato Sua Santit�
non volse che dicessero messe in chiesa nostra altri che li padri
della Compagnia, e ci � stata gran difficult� ottenere per l'anni
seguenti qui in Roma dove si riposa il corpo santo. In somma le
cose vanno strettissime nella congregatione. Tuttavia consulter�
/^^con il padre Generale e secondo il suo indrizzo inseminer� il ne
gotio.
I salmi si cominciano hora � stampare qui in Roma, et spero c
che al settembre si potranno bavere; e ne far� parte subito � V.R.,
se haver� modo di mandarli. V.R. prieghi Dio per me, che s� quanto
io confidi nelle sue orationi. Di Roma li 11 di giugno 1610.
Di V.R.
Servo in Christo
R.C.B.
Archiv.Postul.Bell. lett.33.