Rome,22 mars 1610.
Bellarmin � un �veque �tal�en.
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/ V.S.R^^ s� ricorder�, che la
memoria di Papa Clemente Vili
vivae vocis oraculo per mezzo mio suppl� il defetto dell'assenso
apostolico nelle al�enation� fatte in cotesta diocesi in utilit�
della chiesa, et le parole prec�se furono queste: Facto verbo cum
^ Sanotissimo,
Sua dixit,se supplere defectum consensus aposto
lici, dum modo alienationes s�nt factae in utilitatem ecclesiae;
le quali parole sono in una mia lettera responsiva alla domanda di V.S.Rma
Hora � comparso qua il R^^ Don Ottavio Giovene rettore della /y chiesa di S.Thomaso d� Gragnano, et ha esposto,che quando io feci
quel rescritto d� g^'atia ottenuta da N.S^^, pendeva lite fra lui
et certi laici per una alienat�one fatta dal suo predecessore: et
pero domanda, che si dichiari dalla S^^ d� Nro Sig^^ et da me il
suddetto rescritto. Et perche la domanda � parsa giusta, io ne ho
fatta parola questa mattina con Nr�
concistoro, et &ua gt�
ha dichiarato, come anco dichiaro io, che bene intesi la mente d� Papa Clemente di S memoria, che il rescritto non s'intende delle al�enation�,che erano in controversia, et pendevano in giudit�o al
tempo del rescritto, ma solo delle cose alienate, che pacificamen-
te s� possedevano; ne si deve credere che Papa Clemente habbia vo
luto pregiudicare alla chiesa, ne totre il ius quesito � nessuno. Et perche s'intende che V.S.R^^ ha dato copia alla parte contraria
di quel rescritto, cosi Nro Sig^^ vole, che lei dia copia di ques
ta dichiaratione all'altra parte, accio la giustit�a habbia il .^^"suo luogo. Con che gli prego da Dio ogni felicit�. D� Roma li 22 d� marzo 1610.
Arch.Vat�c. Gesuiti 19 f.20. Minute autogr.