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V.S. R.ma si ricorderà, che la memoria di Papa Clemente VIII vivae vocis oraculo per mezzo mio supplì il difetto dell'assenso apostolico nelle alienazioni fatte in cotesta diocesi in utilità della chiesa, e le parole precise furono queste: Facto verbo cum Sanctissimo, Sua dixit, se supplere defectum consensus apostolici, dum modo alienationes sint factae in utilitatem ecclesiae; le quali parole sono in una mia lettera responsiva alla domanda di V.S. R.ma.
Ora è comparso qua il R.do Don Ottavio Giovene rettore della chiesa di S. Thomaso di Gragnano, e ha esposto, che quando io feci quel rescritto di grazia ottenuta da N.S.re, pendeva lite fra lui e certi laici per una alienazione fatta dal suo predecessore: e però domanda, che si dichiari dalla S.tà di N.ro Sig.re e da me il suddetto rescritto. E perchè la domanda è parsa giusta, io ne ho fatta parola questa mattina con N.re concistoro, e sua S.tà ha dichiarato, come anche dichiaro io, che bene intesi la mente di Papa Clemente di S.ta memoria, che il rescritto non s'intende delle alienazioni, che erano in controversia, e pendevano in giudizio al tempo del rescritto, ma solo delle cose alienate, che pacificamente si possedevano; ne si deve credere che Papa Clemente abbia voluto pregiudicare alla chiesa, ne torre il ius quesito a nessuno. E perchè s'intende che V.S. R.ma ha dato copia alla parte contraria di quel rescritto, così N.ro Sig.re vuole, che lei dia copia di questa dichiarazione all'altra parte, acciò la giustizia abbia il suo luogo. Con che gli prego da Dio ogni felicità. Di Roma li 22 di marzo 1610.