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Rome,29 aou^ 1609.

Bellarmin � son fr�re Thomas.

902

/ Molto ill^^ Sig^ fratello. Ho risento la lista de figlioli et non mi da fastidio altri che Maria, la quale s'accosta alli anni nubili et per quanto intendo, ne V.S. ne la Signora ha pensiero di monacarla, et forse manco lei ne ha voglia; ma se si fusse lassata .^"nel monasterio, si saria inclinata � servir � Dio^ V.S. stia forte � non gli dar parola di maritarla fin che non habbia diciotto anni, che � l'et� giusta secondo Aristotele. Mando l'incluso memoriale dato dalle monache di S^^ Chiara al Papa et rimesso � me con il rescritto che non ordina niente, ma / ^ d i tutto si rimette � me, come anco mi ha detto in voce. Il memo riale � immodesto et pieno di falsit�. Se pare � V.S. mostrarlo alle monache � farglelo mostrare et fargli la debita correttione, � di non far niente, mi rimetto alla sua prudenza. Io gli scrivo una lettera alquanto risentita, ma con la debita gravit�, ch� non ^y*mi conviene gridare con le monache, il che potria fare un'altro con piu decenza. Ho fatto parlare al Sig^^ Ugo, il quale si come stim� grave aggiognere vinti piastre alle dugento, cosi stima hora molto piu grave aggiognere tanti mobili, massime che hanno fatto spese gran- .^^di nel vescovado et cavatone poco, per essere sminuito il prezzo de grani. Andiamo dubitando che forse questo sia un pretesto per bavere occasione di partirsi et seguitare la fortuna dell'arcives covo di Pisa. Quando questo sia,haveremo caro ogni suo bene, et noi ci provederemo di altri. V.S. intender� la mente sua et ce lo far� ^^^sapere, � gli dir� che esso scriva la sua intentione. Con questo saluto tutti. Di Roma, li 29 d'agosto 1609. FRATELLO AFF^� DI V.S. il Card.Bellarmino.

Lettere originali.