Rome,11 avril 1609. Bellarmin � son fr�re Thomas.
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/ Molto ill^^^Sig^ "fratello. Gi� scrissi che non ci era speranza della licenza per la suora Mattioli I due fiaschi di malvagia si mandorno, perche, se non piacesse il dotce, supplisse il brusco; bevendone io di due sorte, et non per augurar^ le due citte, ^Tperche non vorrei che fusse se non una prole et quella maschia; poich�,se siano due, potria perioulare la madre, et delle femine mi pare che ne habbia gi� partorite troppe. Pure ci rimetteremo alla divina previdenza. Per l'altro ordinario scrissi al Sig^ vicario che nella causa /V del Sig^ Giovanni Andrea Ricci si poteva in apparenza fare un poco di risentimento, ma che non mi piaceva si scoprisse il delinquen te, per non esser causa di maggiori mali. Et cosi bora si scriver� il medesimo et che non proceda ad altro, se la parte non fa instan za et il delinquente non sia ecclesiastico. /^r E'morto il Sig^ Fabio Nuti,mio buon'amico, et per il quale si poteva transferire cost� denari. Hora sar� piu difficile. Altro non mi occorre. Prego � V.S. et � tutta la casa le buone feste. Di Re magli 11 d'aprile 1609. fratello di V.S. aff'mo il card. Bellarmino.
Al molto illustre Sig^ fratello, il Sig^ Thommasso Bellarmin!. (cach.pap.) Montepulciano.
Lettere originali.