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Molto ill.re Sig.r fratello. Già scrissi che non ci era speranza della licenza per la suora Mattioli I due fiaschi di malvagia si mandarono, perchè, se non piacesse il dolce, supplisse il brusco; bevendone io di due sorte, e non per augurare le due citte, perchè non vorrei che fosse se non una prole e quella maschia; poichè,se siano due, potrebbe pericolare la madre, e delle femmine mi pare che ne abbia già partorite troppe. Pure ci rimetteremo alla divina provvidenza.
Per l'altro ordinario scrissi al Sig.r vicario che nella causa del Sig.r Giovanni Andrea Ricci si poteva in apparenza fare un poco di risentimento, ma che non mi piaceva si scoprisse il delinquente, per non esser causa di maggiori mali. E così ora si scriverà il medesimo e che non proceda ad altro, se la parte non fa instanza e il delinquente non sia ecclesiastico.
E'morto il Sig.r Fabio Nuti, mio buon amico, e per il quale si poteva trasferire costà denari. Ora sarà piu difficile. Altro non mi occorre. Prego a V.S. e a tutta la casa le buone feste. Di Roma li 11 d'aprile 1609.
fratello di V.S. aff.mo
il card. Bellarmino.
Al molto illustre Sig.r fratello, il Sig.r Thommasso Bellarmini.
Montepulciano