7^ - 255(2) / cosa resta, che fa difficult�,et � che i preti antichi pretendano
di rit�nersi quelli emolumenti che hanno oltre le distributioni et
le prebende, et non farne parte � preti nuovi, dicendo que per mol
ti anni hanno questo possesso et che non gli si dee scemar niente
per l'aggiunta dei preti nuovi, et che sono gravati di pensioni, et
che,si come l'arcivescovo et il decano,che pure sono canonici preti,
non participano di questi em&lumenti, ma solo ne participano gl'al-
tri otto preti, cosi non deono participarne i dieci preti aggiunti,
se bene siano canonici preti.
All'incontro i diaconi,che hanno da esser preti, pretendano par-
ticipare di quelli emolumenti,si come participaranno delle fatighe,
et dicano che non � maraviglia che l'arcivescovo et il decano non ne
participano,perche hanno unite altre entrate pi� grosse che non sono
quelli emolumenti.
Supplico V.S.111^^ mi faccia gratia svisarmi,� commettere al Se
cretarlo che mi avisi,se intorno al negotio principale ci ha diffi-
cult� veruna, et se io posso,senza altra licenza di Roma, esseguire
questo mio pensiero; perche io non ci veggo sorte nissuna di dubio,
ne ce la ^veggono gl'altri con chi ho communicato.
Di pi� mi faccia gratia farmi svisare.quello che lei sente intor
no alla controversia di quelli emolumenti. Et la supplico � perdo
narmi il fastidio, perche vengo da V.S.111^^ con ogni confidenza
come � mio speciale padrone et maestro. Non so come V.S.111^^ stia
di sanit�: questo s� bene che gli desidero perfettissima sanit� et
^^^ogni colmo di bene temporale et eterno^. Et con questo gli bacio
con ogni humilt� et riverenza le mani. 1602. Di V. Sig^^ 111^^ et Rev"^^
Di CapuA, li 15 di giugno
humilissimo servitore.
Roberto cardinale Bellarmino.
[ F.B. 6, f.95. minute autogr., sans adresse ]