Notizie circa la Galleria del Collegio Romano
Viveva nell'anno 1650 nel Campidoglio Romano il sig.r Alfonso
Donnino, cittadino di Toscanella e segretario del Popolo Romano,
e perché era amantissimo delle scienzie, desiderò che dopo la sua
morte si consegnasse una raccolta di cose erudite da lui fatta
a fine di ornarne una nobile Galleria; che perciò risolve di lasciarla
al Collegio Romano, persuaso che in una casa religiosa, in
cui si faceva professione di attendere alle lettere, si sarebbe fedel-
mente adempita la sua volontà. che perciò dopo il suo testamento
aggiunse un codicillo alli 12 di qtso.[1] dell. 1651. nella di cui copia
autentica presa dagli atti di Amico Abinante Notaro Capitolino
è registrato come segue.
In Dei nomine Amen, Fidem facio per presentes ego cur.
Capit. Not. pubblicus infrascriptus qualiter in Codicillis conditis a
D. Alphonso Donnino de Toscanella in Actis meis §rogatus sub
die in. novemb. 1651, in quibus codicillis inter alia disposuit
ut infra
Item esso sig.r Alfonso codicillante asserendo per sua diligenza
e sudisfazione per havere radunato insieme molte cose curiose e di
prezzo a fine di constistuire e ornare una galleria, e desiderando
sommamente, che restino sempre unitamente in qualche luogo par-
ticolare, acciò possano essere godute, per tanto ha risoluto lasciarle
conforme le ha lasciate e lascia al Ven. Collegio Romano della
Comp.[2] di Giesù, il che dichiara tanto più volentieri fare, tanto che
non solamente haverà il fine da lui desiderato, ma ancora ritro-
vandosi in questa Università molti religiosi e dotti Padri, i quali
potranno aiutare i loro studi con queste sue fatiche, et esso
Sig.r Codicillante ancora potrà con esse in qualche maniera concor-
rere al pubblico Benefizio, le quali cose constituiscono e ornano
la Galleria, asserisce essere statue, mascheroni, Idoli, Quadri
Armi, Pitture, tavole di marmo e di altra materia preziosa
vasi di vetro e cristallo, instrumenti musicali, piatti dipinti
diverse sorti di pietre e fragmenti di antichità, e ogn'altra
cosa destinata per servizio di detta Galleria, volendo che seguita
la sua morte li Padri del detto collegio di loro propria
autorità, etiam non de manu hæredis possano pigliare e portare
via tutte le sudette robbe ad uso di Galleria con farne però
dichiarazione e quietanza per mano di me notaro, e il tutto possano
impiegare come parerà e piacerà alli scudetti Padri con farne
qualche memoria, conforme piacerà a loro, e solito farsi alli loro
benefattori, pregando con ogni efficacia il R.mo P. Generale
della Compa. di Giesù e il molto R.do P. Rettore del Coll.o Romano
che vogliono gradire il suo buon affetto accettando questa
sua disposizione, sperando esso sig.r Codicillante che la
Gratitudine che detti Padri hanno mostrato verso altri di loro