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Ciascun giorno, come si dicono esser li Commentarii di Giulio Cesare, i quali sono molto
lodati da Cicerone in Bruto perchè partecipano dell'Effemenide, delli Annali,della
Historia,però dice che sono nudi , ma belli, e non hanno ornamento nemmeno hanno bisogno
d'esser ornati dalla Historia. Nudi sunt, recti et venusti, omni ornatu orationis
tamquam veste detracta. Sed dum voluit alios habere parata, unde sumerent qui
vellent scribere Historia, ineptis gratum fortasse fecit, qui volent illa calamistr
is inurere: sanos quidem homines a scribendo deterruit[1]. Negli Annali, dunque dice
il Mascardi che altra cura si pone da un lato, et a questo solo si rivolge l'Hi
storia del iscrittori che gli Anni per l'apunto negli avenimenti si distinguono, e gli
Annali Antichi altro non erano che un accozzamento dell'Effemenide cioè delle cose
che si fanno alla giornata, quali l'Effemenide si facevano anticamente da Romani
in tutte le famiglie essendoci uno che era deputato a scrivere le cose che giornal
mente succedevano dall'Effemeridi poi si consultavano gli Annali,e dagli Annali
l'Historia, quale oltre il nudo racconto aggiunge la raggione, et il fine. Conchè
le cose sono state originate, quo consilio quaq ratione res gestae sunt. Altri che
fece anco il scrittori degli Annali far scelta delle cose principali, e del fiore
dell' Effemeride, dandoli una fitta maniera con aggiungersi le raggioni con qualch'
ancora circonstanza ch'accompagni l'Effemeride quale solo sta nel nudo fatto senz'altro
accompagnamento.
Resterebbe per fine di questo Proemio dimostrare se conveniva a persona religiosa di
occuparsi in tal impresa di scriver quest'annali del seminario e si dimostra
che molto ben conveniva non solo che l'occupazione è honesta, e sarà utile et
dilettevole a molti, ma perche l'officio di scrivere gli Annali fu appresso tutte le gen

ti imposto a huomini religiosi come benissimo lo prova Augusto Mascarbi nel primo libro, over Trattato dell'arte Historica al capitolo 2 dansodi particolarmente questo carico al sacerdote come appreso gli Hebrei, et Egittii quali stimavano li sacerdoti come la prima persona doppo il re il parlamento di Romani dice che l'officio di scrivere Historia era il pontefice massimo cioè del sommo sacerdote sicome si cava da Marco Tullio Cicerone nel secondo libro de Natura Deorum dove dice che l'Historia di Romani altro non era che gli Annali erat constat Historia.

  1. Cicerone, Discorso tra Bruto e Attico-(Brutus, 262): sono schietti, semplici, ricchi di grazia, spogli d'ogni ornamento come un bel corpo senza veste. Ma mentre gli ha voluto fornire ad altri il materiale cui potessero attingere quelli che volessero scrivere di storia, ha fatto forse cosa gradita agli stolti che saranno tentati di appicciarvi fronzoli, ma certamente ha distolto dallo scrivere gli uomini di buon gusto.