Per quanto trovo ne'sacri dottori et ho conferito con alcuni pa dri della Compagnia, oltre il precetto di Christo N.S�^^ siamo tenuti ad amare l'inimico et di prestargli tutti quei segni esteriori che sogliono fra gl'amici intervenire, et che senza scandalo non si possono tralasciare. Quanto poi al dargli la pace, se vogliamo intendere che questo nome di pace importi non odiare l'inimico et quel pi� che sopra ho detto, chiara cosa � che siamo nell'istessi termini d'amare l'inimico; ma se per dargli la pace intenderemo cassargli la querela nel foro esteriore dell'homicidio overo altro delitto c'habbia commesso, per il che venga il giudice ad assolverlo � mit^^gargli la pena che meriterebbe, in questo caso non siamo tenuti sempre dargliela, eccetto quando, ci� non facendo, fusse per risul tarne qualche grave scandalo. Et � tanto vero che in rigore non siamo te nuti dare la pace all'inimico nel sudetto modo, che, se alcuno si movesse per mero zelo di giustitia � non cassare la querela all'inimico et lasciasse ch'egli fusse punito conforme � meriti del delitto, potrebbe in ci� meritare per rispetto del bene publico.
Fonds Bellarm. 3, f.67. Minute autogr.