Rome, septemOre 1606. Bellarmin au P.Bernardin Castori.
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Molto
Padre mio. Ricevei quel foglio che V.R. mi mand
ma non era necessario, perche nell'istesso tempo hebbi dal papa
non solo le considerationi di F.Paolo Servita, ma anco il trattato
delli sette theologi di Venetia, per considerarli. Io non credo,
^"che V.R. sia incorso in censure, perche in quel solo foglio non ci
sono errori, et V.R. lo lesse per scriverlo, et mandarlo qua. Non
dimeno ad cautelam
Sig^ gli d� l'assolutione; et havendola dal
papa in foro exteriore, se la pnu anco far dare dal suo confessore
in foro interiore, se gli pare haverna bisogno. Di piu Nro Signore
si contenta, che V.R. possa leggere le scritture,che sono uscite,
b usciranno in favore de Venetiani, per confutarle, � servirsene
per instruire quelli che gli domandano parere. Ma vuole Sua S^^
che V.R. non le communichi ad altri, et per testimonio della licen
za datagli da N.S^, potr� V.R. conservare questa lettera, et mos-
/ P trarla dove bisogni.
Mi viene scritto da Lugo da un certo Bartolomeo Rondinelli, che
in quella terra � comparsa una postilla di un'Alessandro Giovannel-
li sopra la mia risposta alle otto propositioni, la quale postilla
contiene manifeste heresie centra la fede, et maledicenze centra
la persona del papa, et mia. Ma qua non ci � tal nuova per via dell
inquisitori. Un'altra simile scrittura si dice essere in Mantova,
intitolata, li dicianove errori del Card.Bellarmino, pure in ris
posta � quel mio scritto. Qua non si crede tal cosa. Se V.R. ne ha
nuova, mi far� grafia svisarmi, che cosa sia. Et mi raccomando alle
^^^sue sante orationi. Di casa il
di settembre 1606.
Del peccato de venetiani, ci� � del dispreggio della sentenza di N Sig , non era mio intento parlarne � lungo; altri hanno preso quest'argomento. Al m^� R^� Padre, il P.Bernardino Castorio della compagnia di Giesu. Ferrara.