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Molto R.do Padre mio. Ricevetti quel foglio che V.R. mi mandò ma non era necessario, perchè nello stesso tempo ebbi dal papa non solo le considerazioni di F.Paolo Servita, ma anche il trattato dei sette teologi di Venezia, per considerarli. Io non credo, che V.R. sia incorso in censure, perchè in quel solo foglio non ci sono errori, e V.R. lo lesse per scriverlo, e mandarlo qua. Nondimeno ad cautelam N.ro Sig.r gli dà l'assoluzione; e avendola dal papa in foro esteriore, se la può anche far dare dal suo confessore in foro interiore, se gli pare averne bisogno. Di più Nro Signore si contenta, che V.R. possa leggere le scritture, che sono uscite, o usciranno in favore dei Veneziani, per confutarle, o servirsene per istruire quelli che gli domandano parere. Ma vuole Sua S.Tà che V.R. non le comunichi ad altri, e per testimonio della licenza datagli da N.S.R, potrà V.R. conservare questa lettera, e mostrarla dove bisogni.
Mi viene scritto da Lugo da un certo Bartolomeo Rondinelli, che in quella terra è comparsa una postilla di un'Alessandro Giovannelli sopra la mia risposta alle otto proposizioni, la quale postilla contiene manifeste eresie contro la fede, e maledicenze contro la persona del papa, et mia. Ma qua non ci è tal nuova per via degli inquisitori. Un'altra simile scrittura si dice essere in Mantova, intitolata, i diciannove errori del Card. Bellarmino, pure in risposta a quel mio scritto. Qua non si crede tal cosa. Se V.R. ne ha nuova, mi farà grazia avvisarmi, che cosa sia. E mi raccomando alle sue sante orazioni. Di casa il di settembre 1606.
Del peccato dei veneziani, ciò è del disprezzo della sentenza di N.ro Sig.re , non era mio intento parlarne a lungo; altri hanno preso quest'argomento.
Al m.to R.do Padre, il P.Bernardino Castorio della compagnia di Gesù.
Ferrara.