Rome,15 ju�llet 1606. Bellarmin � l'Inqu�siteur de Modena. 582
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Molto
Padre. Ho inteso che V.R. Rabbia minacciato di vo
lere andare con li sbirri � levare dalla chiesa de padri della Com
pagnia di Gies� l'immagine del B.Padre Ignatio con li voti appesi.
Se V.P. ha ordine da Sig^ � dal
Offitio di Roma di far ques-
JT to, far� benissimo ad obedire. Ma io non credo, che lei Rabbia ta
le ordine, perche ancora io lo saprei, essendo Cardinale della con-
gregatione del
Offitio, et poi quando in questo fusse qualche
disordine, il remediarlo non pare che tocchi al
Offitio, ma
all'Ordinario secondo il decreto del concilio di Trento. Per� mi �
parso svisare V.P. che non corra � furia, perche qui in Roma nella
chiesa della Compagnia vi � l'istessa imagine con molti voti^^et
con lume perpetuo, et l'hanno vista pi� volte i Sommi Pont�fici,et
li Cardinali del S^� Offitio, et il papa moderno la tiene in camera
sua, et si tratta la canonizatione, facendosi processo per ordine
/f di
Sig^^. Ne � cosa nuova, che � quelli, che fanne miracolo
doppo morte, si mettine l'imagini in chiesa ed i voti delle grafie
ricevute et di questo sono in Roma,et altrove molti essempii. Se
qualche cosa intorno � questo non piace � V.P. et vorr� farlo sape
re � me,� al P.Generale della Compagnia, far� offitio di buon re-
ligioso, et amorevole di chi voi bene. Con questo le saluto, et mi
raccomando alle sue S orationi. Di Roma li 1W5 di luglio 1606.
Di V.P. Come fratello il Card. Bellarmino.
Ad D.Inquisitorem di Modena.
Arch.secret.Vatic. Lettere e misceli. fol.51. autogr.