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22 mars 1606.

(suite)

A 553

/ f�ch�no � chi tocca, acci� nessuno si possa scusare con l'ignoran

za. E perche noi non potiamo essere presenti,come desideriamo, �

cotesto capitolo, ci � parso mettere in consideratione alla P.V.

et � tutto il capitolo alcune cose che ci paiano di molta conside-

natione. La prima �, che si procuri di eleggere cos� per generale

come per diffinitori et priori persone eminenti di santit�, pruden

za et dottrina, perche li superiori hanno da essere guidda de'sud

diti, et si caecus caeco ducatum praestet, amoo in foveam cadunt.

Et acci� la religione abondi d'huomini dotti, la Santit� di Nostro

Signore mi h� ricordato ch'io usi ogni diligenza in fare che li

studi! in cotesta santa religione siano abbracciati con fervore.

Per questo moi essortiamo la

et il futuro abbate et tutto

il capitolo che diano in questa parte buoni ordini, che in tutti

li quartieri si deputino maestri et scolari in buon'numero et di

buona habilit�, et li studenti passino per esame et non s'aleggino

per favore.

La seconda cosa � che occorre d'avisare e che li padri diffi

nitori mantenghino l'autorit� che li danno le constitutioni et non

se ne privino con darle tutte all'abbate generale, et perche non

possono essercitare l'offitio loro, se non fanno del continuo re

sidenza ne i termini delle sue giurisdittionl, per� la eserciti an

co alla residenza con intiera osservanza delle constitutioni; et

all'abbate generale ricordiamo et assortiamo � non essere facile �

dispensare intorno � questo, come ne anco all'altro cose, perche

,^fil superiore deve essere custode et defensore de buoni ordini, da

quali depende il bene et la quiete della religione.

La 3^ cosa � che il padre Generale procuri con ogni diligen

za che non vanghino al capitolo generale se non quelli che, secon

do le constitutioni, devono venire; et per� pare necessario avisa-

re prima et dare buoni ordini et poi castigare severamente quelli