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con qualche confusione rievocato le impressioni passate ed ha finito con qualche disordine nella memoria.

- "... Ma, credo pure che in tanti modi abbiamo provato l'aiuto divino. Ma pensi, siamo caduti con tanta forza che la navicella è andata in frantumi, non c'è restato un pezzo così lungo. [1] E tutti vivi! Si due fratture, ma erano necessarie. Senza queste noi saremmo perduti. [2] Si perchè ci saremmo tutti messi in marcia per la terra quando vedevamo che la radio non funzionava, [3] e saremmo tutti perduti sul pack" - evidentemente è persuaso che gli altri tre siano perduti [4] - "Ed era necessario che due fossero feriti. Se mi ferivo io solo mi avrebbero trasportato perchè io sono leggero, ma con Cecioni no! Con due feriti noi dovevamo restare, ed è stata la nostra salvezza. E poi tutto quello che abbiamo potuto raccogliere. Abbiamo ritrovato i viveri, pochi si ma fin era già molto, abbiamo ritrovato una rivoltella. Che cosa è una rivoltella? Eppure ci ha dato il vitto per un mese." - "Come

  1. Il generale Nobile enfatizza il fatto che per puro miracolo chi stava nella gondola di comando è riuscito a salvarsi, nonostante la totale distruzione della struttura nell'impatto.
  2. Ragionamento inedito ma profondamente vero da parte del generale Nobile, per i motivi che spiegherà più avanti.
  3. Anche questo passo, più che una convinzione appare come una semplificazione verbale: davanti ai primi problemi con la radio e coi relativi collegamenti con la nave, il fatto di essere sani, operativi avrebbe invogliato tutti e molto prima a mettersi in marcia. Sappiamo invece dai suoi scritti successivi come Nobile si sia sempre espresso e per iscritto a favore della radio, avendone "cieca fiducia".
  4. Chiosa di Padre Gianfranceschi piena di allarmata preoccupazione, non essendo ancora al corrente di come sono andate le cose. Sappiamo dalla letteratura che Nobile si è battuto per quanto ha potuto, avverso alla decisione di Mariano, Zappi e Malmgren di mettersi in marcia alla ricerca della terraferma e dei soccorsi.