Rome,20 dicembre 1617. Bellarmin � Giuseppe Vignenesi.
111/re Sig/or. Ho hauto molto caro che la mia sorella si
sia contentata del partito di dare li mille scudi � censo,� dodi
ci per cento,� mio fratello et sua consorte et heredi in vita di
mia sorella. Et non saprei trovare miglior mezo di V.S. per fare
^^�l contratto, et � lei in tutto mi rimetto, eccetto in qu^l punto
di mettere il prezzo del grano, che non si possa mutare, perche
io credo,o al meno dubito, che non si possa fare giustamente, p
perche variandosi il prezzo del grano, quando vaier� piu di quel
lo che nella conventione si � tassato, chi pagar� dodici per cen-
to, pagar� piu del giusto, et per il contrario, quando vaier�
manco di quello che si � tassato, chi pagar� dodici per cento,pa
gar� manco del giusto. Meglio sar� pigliare il grano al prezzo
corrente nella ricolta, et cos� del vino et olio, et il resto pi
gliarlo in denari, con le debite cautele. Quando haveranno stabi-
/y^lito il contratto, svisino,che si mandaranno li denari, ci� � mil
le scudi alla romana,& mille piastre alla fiorentina, ma desidero
che si mettine subito in stabili. Et quando si potesse persuadere
al Sig/or Gasparo Bellarmini,� � suo padre, che volessero vende
re quello che hanno in Marchiana, credo che saria ben fatto com-
Q^prarlo, et con questo potria il Sig/or Gasparo pagare li suoi de
biti,che ha in Roma. In somma mi rimetto � loro.
Il mio confessore non ha ancora finito di rescrivere quello
che vele da quel libretta, ma subito dfinito,lo rimandare con
buona occasione. Il Sig/re gli dia ogni contento. Di Roma li 20
^^^di Decembre 1617. Di V.S. Amorevolissimo Il Card/le Bellarmino. All'ill/re Sig/or il Sig/or Giuseppe Vignanesi Montepulciano.
(cachet)
Mss. Cervini 54 fol.58. Orig. autogr.