10 mai 1615. Chr.Paponi � Bell.(contin.)R�ponse de Bellarmin.
^ niae ?
/ 1 5 mai 1615__________
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2. Quomodo inven�emus maximum numerorum absque iniuria Philosophi?
3. Qua ratione computabimus numerum,666, � vera sapientia non
aberrantes ?
y"(adresse): All'Ill/mo et R/mo Sig/r Col/mo il Sig/r Cardinale
Bellarmino
Roma
Archiv.Vatic.Gesuiti 17 fo.54-55.
/ Molto Ecc/te Signore, ho considerato li tre quesiti proposti:
et quando al primo del Diatonico, credo che sia impossibile assolu
tamente quello che si domanda, perche pare che implichi contradit-
tione. Quanto al secondo del numero massimo,parlando formalmente,
/"non credo che il numero massimo si possa dare, poich� in qualsivog
lia numero, aggiongendo uno,il numero cresce et questo procede in
infinito; ma parlando del numero materiale delle cose create. Iddio
solo s� qual sia il numero massimo. Quando al terzo del numero 666,
che fa il nome di Antichristo, si sono date finora moltissime in-
,^7terpretationi, ma qual sia la vera � impossibile saperlo senza divi
na revelatione, prima che Antichristo comparisca et si notifichi al
mondo il suo nome: et cos� lo dice Santo Ireneo antichissimo esposi
tore di questo numero. Quello che io poirei dire di pi� l'ho scri
tto nel terzo lioro de Pontifice cap.10, dove chi vole lo potr� leg-
/^*gere. Aggiongo per ultimo che io non mi posso imaginare che dalla
soluzione di questi tre quesiti si possine racc�rr� altissime et
quasi ineffabili conclusioni. Pure mi rimetto a chi s� pi� di me;
et � V.S. mi raccomando.
Di Roma li 16 di maggio 1615*
Di V.S.
Brouillon auiogr. � la suiie de la lettre pr�c�dente.