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Capone, 6 ao�t 1602.

Bellarmin � Mr. X.

273

/ 111^^ Signor. A pena posso credere, che V. S. non voglia res

tituire i denari presi di casa di un sacerdote, massime contentan

dosi il Commissario, et la parte. Hojvisto sempre tanta piet� in

V. S. et tanta obedienza verso i superiori ecclesiastici, che me

jT ne sono grandemente edificato: hora intendendo, che lei.voglia piu

tosto lassarsi scommunicare, che obedire, ne resto con tanta af-

flittione, quanto � l'amore, che gli porto. Per amore di Dio non

mi dia V. S. questo scontento, et non voglia esser primo � dis

gustarmi; et creda pure, che la scommunica � una pena horrendissi-

ma, poi che � scacciarla dal grege di Christo, et lassarla in mano

del lupo infernale. Per carit� pensi bene al fatto suo, et mi dia

questa consolatione di lassarsi consigliare da chi gli voi bene.

Et Dio sia sempre in sua guardia. Da

Maria Maggiore li 6 di

Agosto 1602.

Di V. S. Affmo

Il Card. Bellarmino.

[ F. B. 6, f.3 6 . Minute autogr.j A

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