Capone,18 Juin 1602. Bellarmin au P. Carminata.
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y
Molto
in Christo Padre.
Ringrazio la R. V. delli santi ricordi, i quali sono tutti conform � quello, che io sento; et spesso h� detto io l'istesso � certi Prelati et Cardinali, che pe r le differenze di jurisdittione ^ stanno gli anni intieri fuora della diocesi, et fanno pi� danno lo ro alla Chiesa con l'assenza,che non fanno i secolari con usurpare qualche parte di jurisdittione. Io veggo il gran pericolo, nel qua le mi ritrovo; e mi pare esser simile � certi mercanti,che mettano � rischio tutto il suo capitale; et per necessit� diventano richissimi,� poverissimi. Ma gi� che io ero in prelatura, mi pareva pur meglio di far'esercitii spirituali, e quelli stessi, che fanno gli operarii della Compagnia, che stare in Roma � visitare,et esser vi sitato, massime non essendo udito volentieri da chi bisognava. V. R. m'intende, et si ricorda perche causa la buon'anima del Padre ,^^Stephano Tuccio si parti, e f� lasciato partir di Corte. Iddio s� che non h� cercato ne Cardinalato,ne Vescovado; et s� che desidero con tutto l'animo servirlo, e che non h� interesse humano nessuno. Del resto sono miserabilissimo, et pieno di difetti; et una sola cosa mi consola, che mi pare, che se per sorte perder� la salute, ^^7 la perder� per amor di Dio, perche lui mi h� messo qu�. V. R. m'aluti con le sue sante orationi e de nostri. Et se potessi haverla qu� per qualche tempo, mi saria una gratia singolarissima, ma non h� ardire sperare tanto bene. Dio ci conduchi tutti quanto prima a ca sa sua. Di Capua 18 di Giugno 1602. R. C. B.
[ Archiv.Postul. Recueil Carminata, lettre 9 ]