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10 aout 1605.

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/ cito, perche quello desidero di adempire. Et hora veggo che, se non renuntiavo la chiesa, bisognava tenerla senza farci residenza, perche il negotio di auxiliis mi teneva in Roma, ancorch� il papa non mi havesse dechiarato la sua volont�, et questo negotio non finir� alla rinfrescata, ma, per quanto si vede, ander� in longo. Sono ancora molti altri negotii gravissimi, che mi fariano venire � Roma, quando non ci fosse: onde molto pi� ricercano che io non mi parta, almeno finch� il papa vole servirsi dell'opera m�a. V.R. preghi Dio per me, che mi faccia caminare sempre diritto, e non mirare ad altro che alla gloria sua. 11 padre Pietro Alagona, che era qu�^ mentre cominciavo � scrivere, si raccomanda alle orationi di V.R. et dice che � pi^ vecchio di lei, perche, se bene h� manco anni, tiene di esser pi� vicino alla morte. Vedremo che s'ingannar�, et forse io,che sono realmente pi� attempato del padre Alagona et mano di V.R., sar� il primo � partirmi. Fiat voluntas Dei. Una buona nuova gli posso da re, se gi� non la sappia, et � che il gran duca di Moscovia hoggi � catholico et ha seco due padri della Compagnia, onde si apre una porta grandissima alla reduttione di tutto questo grandissima imperio. Di Roma li 10 d'ago��o 1605. Di V.R. Servo in Ohristo R. C. B.

Archiv.Fostul. lettre 7.