per tanti anni confermata dalla Sede Apostolica. Di che si scusò Don Ludovico mostran
do ch'in questo il Cardinale non aveva interesse alcuno, e promettendoli che fi-
niva quella locazione haveria prestato l'assenso suo ad uso altra accioche
potesse trovar tanto migliori condizioni, a' che rispose il cardinale che li dava
la parola di non trovarsi a' quel tempo come successe, e di questa negoziazione ne riuscì poi molt'avantaggio all'Arcivescovo. Spedite le Bolle della chie
sa essendo per parcenti, Papa Sisto li diede carico d'accommodare molte dif
ferenze ch'erano tra Don Cesare Marullo Arcivescovo di Palermo et il suo capi
tulo le quali trattasi lungamente nella congregazione del Concilio non si erano
potute terminare, ma per opera dell'Arcivescovo furono accomodate con soddis-
fazione d'ambi le parti e fù approvato l'accordo dal Papa e dalla
Congregazione.
Passì di Roma alli 5 d'Aprile per la strada di Subiaco e di MonteCassino per visitar
li luoghi della vita e morte di San Benedetto. Alloggiò in Napoli nel mon
astero di monteOliveto, dove invitò il suo amico il conte di miranda. Il Re lo
mandò a cenare, e li furono da lui e dalla moglie fatte grandissime di-
mostrazioni di cortesia havendo presentato giornalmente in abbondanza,
e fattili dare per suo passaggio una Galera senz'esserli richiesta. Giunto
a' Messina fù da mons. Antonio Lombardo Arcivescovo di quella città e da Don Pietro di Toledo Generale delle Galere di Napoli
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