Robert Leiber Collection
Da settembre 2022 il Fondo Leiber è oggetto di inventariazione e digitalizzazione completa, pertanto è sospesa la consultazione e la richiesta di riproduzione da parte dei ricercatori. Il Fondo sarà aperto a qualsiasi studioso che si impegni a collaborare con l’Archivio per almeno sei mesi nelle attività di inventario, scansione e metadatazione dei documenti.
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Correspondence | Works | Bibliography | |
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Project Stages
- Conditioning and Conservation
Assessment of the state of conservation of the Fund's documents in order to intervene with targeted restoration, starting with the papers in a precarious state. The main damage is mechanical: tears, gaps and breaks in the edges of the papers.The documents, once numbered, will be cleaned using a dust collector, then interleaved and placed in conservation folders.
- The online epistolary
The digitized letters will be accompanied by metadata, which includes, in addition to the classical correspondence data, the key concepts and abstracts in English. On the GATE platform, it is possible to semantically annotate (planned entities: Names, Places, Works, Concepts) the texts, increasing the possibility of linking information and knowledge of a documentation that opens up a glimpse into the history of the Church in the 20th century. The letters of some correspondents (cf. the letters of Albrecht von Bayern) were used during seminars and teaching courses.
- Document Inventory
All the other material in the Fund will be described by means of an analytical inventory accessible online. Only part of these documents, selected by the APUG, may be digitized.
Copyrights
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La nascita del progetto
Con motivo dell’apertura dei fondi archivistici della Santa Sede relativi al pontificato di Pio XII (1939 – 1958) avvenuta il 2 marzo 2020 la documentazione del gesuita Robert Leiber (1888-1967) ha cominciato a suscitare un certo interesse.
Per l’Archivio Storico della Pontificia Università Gregoriana mettere a disposizione dei ricercatori l’intero Fondo Leiber rappresenta una possibilità di considerare la selezione messa in essere a partire dalla sua creazione sino alle fasi di archiviazione e posteriormente indicizzazione.
Questo progetto, così come gli altri presenti in questa piattaforma, parte dal presupposto che la documentazione sia un materiale comunicativo e non percettivo. Il documento viene qui considerato come un prodotto comunicativo. Pertanto, come ogni comunicazione, è assoggettato a regole di ordine sociale, si trova immerso in una tradizione narrativa e appare sotto determinate convenzioni. Il suo luogo proprio di produzione e di ricezione è il sistema sociale e non la coscienza individuale. A questa ultima il ricercatore non ha nessuna possibilità di accesso. Precisamente con una pratica non umanista della disciplina storica potrebbe ottenersi un certo guadagno conoscitivo ridando la sua centralità al documento, in quanto comunicazione, per così descrivere l’evoluzione delle idee.
L’intenzione dell’APUG è mettere a disposizione dei ricercatori la documentazione del Fondo Leiber procedendo alla sua digitalizzazione, metadatazione, e posteriormente alla sua trascrizione e annotazione.
Consistenza del fondo
A seguito di un preliminare inventario è stato possibile risalire al modo in cui il materiale è stato ordinato presumibilmente dallo stesso Leiber. Negli anni Sessanta e in particolare successivamente al 1963 con la pièce Il vicario di Rolf Hochhuth, Leiber fu invitato a rispondere a più riprese a diverse accuse.
Recuperando la documentazione di decenni precedente, probabilmente la ordinò in base alle esigenze di quel momento.
Il Fondo Leiber si compone principalmente dei 14 faldoni di corrispondenza comprendenti oltre 3000 lettere.
Il resto del fondo ancora praticamente inesplorato, composto di un'altra decina di faldoni, si costituisce di appunti per le lezioni, bozze per articoli o conferenze, annotazioni bibliografiche, ritagli di giornale e estratti di rivista. Nel faldone XIX si segnalano i Registri delle lettere dal 1945 al 1967.
Gran parte di questi documenti presenta annotazioni manoscritte anche successive che testimoniano come questa documentazione sia stata un materiale di lavoro sul quale intervenire costantemente.
I documenti coprono un arco cronologico che va dagli inizi degli Anni Venti fino alla morte.
Dal punto di vista materiale si tratta di manoscritti, dattiloscritti (spesso stenografati) e stampati. Sono presenti pochissime fotografie o materiali in supporti diversi da quello cartaceo.
Fasi del progetto
- Condizionamento e conservazione.
Valutazione dello stato di conservazione dei documenti del Fondo per intervenire con restauri mirati, a partire dalle carte in stato precario. I danni principali sono di tipo meccanico: strappi, lacune e rotture dei bordi delle carte.
I documenti una volta numerati, saranno puliti tramite depolveratore, succesivamente interfoliati e inseriti in cartelline conservative.
Documenti oggetto di restauro: Adelkamp (A.IV.7)
- L'epistolario on line
Le lettere digitalizzate, saranno accompagnate dalla metadatazione che prevede, oltre ai dati classici della corrispondenza, l'inserimento di concetti chiave e abstract in inglese. Nella piattaforma GATE è possibile annotare semanticamente (entità previste: Nomi, Luoghi, Opere, Concetti) i testi aumentando la possibilità di collegamento tra le informazioni e di conoscenza di una documentazione che apre uno spaccato sulla storia della Chiesa del Novecento.
Le lettere di alcuni corrispondenti (cfr. le lettere di Albrecht von Bayern) sono state utilizzate durante seminari e percorsi didattici.
- Inventariazione dei documenti