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==Introduzione== | ==Introduzione== | ||
− | In questa sezione si ragruppano una serie di codici che, dal punto di vista di certe tassonomie, potrebbero essere annoverati sotto diversi temi: "Avvisi", "Regole", "Directoria", "Esercizi Spirituali", "Ascetica", ecc. Queste classificazioni funzionano, creando un determinato consenso, nella misura in cui non siano | + | In questa sezione si ragruppano una serie di codici che, dal punto di vista di certe tassonomie, potrebbero essere annoverati sotto diversi temi: "Avvisi", "Regole", "Directoria", "Esercizi Spirituali", "Ascetica", ecc. Queste classificazioni funzionano, creando un determinato consenso, nella misura in cui non siano guardate da vicino, vale a dire, non siano ''storicizzate''. |
− | I manoscritti che si integreranno in | + | I manoscritti che si integreranno in questa sezione, sono un'opportunità per considerare che lo stabilimento di un ordine, di qualsiasi tipo, presuppone che l'alternativa all'ordine non è il caos ma un altro ordine. |
<p>La storia della catalogazione di questi codici, la loro scomparsa, la loro valorizzazione o la loro dimenticanza, racconta l'evoluzione di una semantica intesa come "l'insieme delle forme di una società (ossia delle idee e dei concetti in essa presenti) utilizzabili per l'orientamento e la selezione di senso."<ref>Baraldi, C., Corsi, G., Esposito, E.; ''Semantica e comunicazione'', 35.</ref>Seguire le selezioni semantiche di questi codici sia dal punto della loro ''tematizzazione'' così come del suo contenuto implica poter considerare la successione e alternanza tra stabilizzazione o variazione nella creazione di senso al loro riguardo.</p> | <p>La storia della catalogazione di questi codici, la loro scomparsa, la loro valorizzazione o la loro dimenticanza, racconta l'evoluzione di una semantica intesa come "l'insieme delle forme di una società (ossia delle idee e dei concetti in essa presenti) utilizzabili per l'orientamento e la selezione di senso."<ref>Baraldi, C., Corsi, G., Esposito, E.; ''Semantica e comunicazione'', 35.</ref>Seguire le selezioni semantiche di questi codici sia dal punto della loro ''tematizzazione'' così come del suo contenuto implica poter considerare la successione e alternanza tra stabilizzazione o variazione nella creazione di senso al loro riguardo.</p> | ||
''Infine, che cosa e dunque una spiritualità? Considerata nel suo principio, come il termine di un «ritorno», sarebbe uno «spirito» originale, gia tradito da tutto il suo linguaggio iniziale e compromesso dalle sue interpretazioni ulteriori, in modo che, non essendo mai la dove è detta, sarebbe dunque l'inafferrabile e l'evanescente''<ref>Certeau, Michel de; ''Il mito delle origini'' in ''La debolezza del credere''. Città Aperta, Milano, 2006, p, 52.</ref>. | ''Infine, che cosa e dunque una spiritualità? Considerata nel suo principio, come il termine di un «ritorno», sarebbe uno «spirito» originale, gia tradito da tutto il suo linguaggio iniziale e compromesso dalle sue interpretazioni ulteriori, in modo che, non essendo mai la dove è detta, sarebbe dunque l'inafferrabile e l'evanescente''<ref>Certeau, Michel de; ''Il mito delle origini'' in ''La debolezza del credere''. Città Aperta, Milano, 2006, p, 52.</ref>. | ||
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<p><center><span style="color:Blue">«...Sed, praeter utrasque, [i. e. Constitutiones et Declarationes], quae ad res immutabiles pertinent, et universaliter observari debent, aliae quaedam ordinationes erunt necessariae, quae diversis temporibus, locis et personis, in diversis domibus, collegiis et ofliciis Societatis (uniformitate tamen, quoad eius fleri possit, retenta) possint accommodari. De huiusmodi ordinationibus vel regulis hic non agetur; sed id solum admonebimus, quod ab unoquoque qui ibi fuerit, ubi haec observentur, iuxta voluntatem Superioris qui ei praefuerit, sunt observandae.»</span></center></p><br> | <p><center><span style="color:Blue">«...Sed, praeter utrasque, [i. e. Constitutiones et Declarationes], quae ad res immutabiles pertinent, et universaliter observari debent, aliae quaedam ordinationes erunt necessariae, quae diversis temporibus, locis et personis, in diversis domibus, collegiis et ofliciis Societatis (uniformitate tamen, quoad eius fleri possit, retenta) possint accommodari. De huiusmodi ordinationibus vel regulis hic non agetur; sed id solum admonebimus, quod ab unoquoque qui ibi fuerit, ubi haec observentur, iuxta voluntatem Superioris qui ei praefuerit, sunt observandae.»</span></center></p><br> | ||
− | <p>La materia è una precondizione necessaria per la comunicazione ma essa non comunica, non contiene nessuna informazione. La materia di per sé è muta. | + | <p>La materia è una precondizione necessaria per la comunicazione ma essa non comunica, non contiene nessuna informazione. La materia di per sé è muta. Le osservazione dell'oggetto materiale si realizzano in un determinata temporalità. Considerare un oggetto che proviene dal passato è un’azione che si fa a partire da un determinato presente. Così come un testo è tale nella misura in cui è ricevuto da un lettore, allo stesso modo è possibile affermare che l'esistenza materiale degli enunciati è osservata a partire da un sistema sociale, per mezzo di determinate distinzioni. La riconoscibilità di questi manoscritti, sottoposti al nostro sguardo, riveste un'alta complessità. Si è reso difficile identificare la sua ''forma'', vale a dire i criteri di composizione e selezione del materiale, i possibili destinatari, l'uso e il perchè della sua conservazione durante secoli.</p> |
== Manuscripts == | == Manuscripts == |
Revision as of 13:42, 23 June 2023
Introduzione
In questa sezione si ragruppano una serie di codici che, dal punto di vista di certe tassonomie, potrebbero essere annoverati sotto diversi temi: "Avvisi", "Regole", "Directoria", "Esercizi Spirituali", "Ascetica", ecc. Queste classificazioni funzionano, creando un determinato consenso, nella misura in cui non siano guardate da vicino, vale a dire, non siano storicizzate. I manoscritti che si integreranno in questa sezione, sono un'opportunità per considerare che lo stabilimento di un ordine, di qualsiasi tipo, presuppone che l'alternativa all'ordine non è il caos ma un altro ordine.
La storia della catalogazione di questi codici, la loro scomparsa, la loro valorizzazione o la loro dimenticanza, racconta l'evoluzione di una semantica intesa come "l'insieme delle forme di una società (ossia delle idee e dei concetti in essa presenti) utilizzabili per l'orientamento e la selezione di senso."[1]Seguire le selezioni semantiche di questi codici sia dal punto della loro tematizzazione così come del suo contenuto implica poter considerare la successione e alternanza tra stabilizzazione o variazione nella creazione di senso al loro riguardo.
Infine, che cosa e dunque una spiritualità? Considerata nel suo principio, come il termine di un «ritorno», sarebbe uno «spirito» originale, gia tradito da tutto il suo linguaggio iniziale e compromesso dalle sue interpretazioni ulteriori, in modo che, non essendo mai la dove è detta, sarebbe dunque l'inafferrabile e l'evanescente[2].
Alla ricerca della forma
La materia è una precondizione necessaria per la comunicazione ma essa non comunica, non contiene nessuna informazione. La materia di per sé è muta. Le osservazione dell'oggetto materiale si realizzano in un determinata temporalità. Considerare un oggetto che proviene dal passato è un’azione che si fa a partire da un determinato presente. Così come un testo è tale nella misura in cui è ricevuto da un lettore, allo stesso modo è possibile affermare che l'esistenza materiale degli enunciati è osservata a partire da un sistema sociale, per mezzo di determinate distinzioni. La riconoscibilità di questi manoscritti, sottoposti al nostro sguardo, riveste un'alta complessità. Si è reso difficile identificare la sua forma, vale a dire i criteri di composizione e selezione del materiale, i possibili destinatari, l'uso e il perchè della sua conservazione durante secoli.
Manuscripts
- F.C. 777 Directorium Variorum pro Exercitiis Spiritualibus[3]
- F.C. 1000 Varia Spiritualia (AC 23)
- F.C. 1037 (AC 77)
- F.C. 1042 Memoriale Petri Fabri
- F.C. 1055 Miscellanea Ascetica (AC 106)[4]
- F.C. 1139 Directoria exercitiorum spiritualium (AC 129)
- F.C. 2156 Alphonsi Crocchi Exercitia [Spiritualia] P. Ignatii etc MS (AC 213)
- APUG 1763 De oratione med[...?]
Editions
Note
- ↑ Baraldi, C., Corsi, G., Esposito, E.; Semantica e comunicazione, 35.
- ↑ Certeau, Michel de; Il mito delle origini in La debolezza del credere. Città Aperta, Milano, 2006, p, 52.
- ↑ Note manoscritte sul piatto anteriore. La mano cui è attribuito il titolo "Directorium Variorum pro Exercitiis Spiritualibus" è datata al XVI sec.; la mano cui è attribuita l'annotazione seguente Hoc Directorium est illud quod indicatur littera B. in indice. Sed hoc non est, sicut videtur, originale exemplar, sed est, ut italice dicitur, Copia è, invece, datata al XVIII sec. (Cfr. Directoria, p. 53)
- ↑ Manus in toto codice est Patris Hieronymi Bencio, ut videtur. Hic est codex usus privati, in quo ille colligebat quae de rebus spiritualibus, praesertim de oratione et meditatione, audiebat vel legebat, et digna conservarentur iudicabat (Directoria Exercitorum Spiritualium, II, Vol 76, Nova Editio 1955 (1540- 1599) v. 2, p. 54)