Difference between revisions of "Page:EBC 1605 12 0537.pdf/2"

From GATE
(→‎Not proofread: Created page with "Category:EBC Not proofreadCategory:EBC_Letters fin 1605. (suite) 537^t / pregai allora il card.Gesualdo che si contentasse di fare il mio vi cario perpetuo suo vica...")
 
m (→‎top: added Template:TurnPage, replaced: <references/> → <references/> {{TurnPage}})
 
(3 intermediate revisions by 2 users not shown)
Page statusPage status
-
Not proofread
+
Proofread
Page body (to be transcluded):Page body (to be transcluded):
Line 1: Line 1:
[[Category:EBC Not proofread]][[Category:EBC_Letters]]
+
[[Category:EBC Proofread]][[Category:EBC Pages]][[Category:EBC_Letters]]
fin 1605.
+
pregai allora il card. Gesualdo che si contentasse di fare il mio vi cario perpetuo suo vicario foraneo et dargli le prime istanze, a ciò quel popolo non sentisse tanto la gravezza della soggezione. Mi promise, ma poi i suoi ministri cominciarono a trattare i Procidani molto aspramente, e prima per causa del Pastor bonus, che i Procidani non volevano pagare, fu interdetta la chiesa, e il giorno dell'Ascensione tutto quel popolo privò della messa e offici divini con molto
 
+
scandalo. Di poi per ogni minima cosa chiamavano i preti a Napoli e li trattenevano mesi interi senza spedirli. Appresso per le cause matrimoniali gli bisognava fare più spesa e spendere più tempo a Napoli che a Roma. Per queste e simili cause più volte vennero a Roma procurai che si dichiarasse soggetta all'arcivescovo di Napoli, come sono le altre chiese parrocchiali della stessa diocesi. Ma perchè questa chiesa è in isola e non vi si può molte volte andare senza pericolo, la esperienza ha dichiarato che ha bisogno di più esenzione che non hanno le altre parrocchie: e per questo più volte sono venuti così i preti come i laici di Procida a Roma e a Capua dolersi che gli fosse stata tolta l'esenzione, e volevano a spese loro tornare a litigare. Ma io sempre li ho trattenuti con speranza di fargli avere qualche abilità del nuovo arcivescovo.<lb/>
(suite)
+
Ora, quando piacesse a V.S. Ill.ma concedergli che il vicario dell'abate fosse ancora vicario foraneo di V.S. Ill.ma e che avesse le prime istanze e autorità di approvare i confessori e spedire le dispense matrimoniali, che vengano da Roma, credo sarebbero tutti contentissimi, così l'abate come il clero et popolo. E questo si potrebbe fare con moderare il breve del papa o con qualche scrittura di V.S. Ill.ma altro modo che più gli piacesse. Quando anche V.S. Ill.ma liberasse la chiesa di Procida dal pagamento del Pastor bonus, quale non ci è memoria che mai sia stato pagato in Procida, prima di questa ultima dichiarazione, saria cosa degnissima della bontà sua.  
 
+
<pb/>
537^t
 
 
 
/ pregai allora il card.Gesualdo che si contentasse di fare il mio vi cario perpetuo suo vicario foraneo et dargli le prime instanze,� ci�
 
 
 
quel popolo non sentisse tanto la gravezza della soggettione. Mi pro
 
 
 
mise, ma poi i suoi ministri cominciarno � trattare i Procidani molto
 
 
 
jT aspramente, et prima per causa del Pastor bonus, che i Procidani non
 
 
 
volevano pagare, fu interdetta la chiesa, et il giorno dell'Ascensio
 
 
 
ne tutto quel popolo priv� della messa et offitii divini con molto
 
 
 
scandalo. Di poi per ogni minima cosa chiamavano i preti Napoli et
 
 
 
li trattenevano _ mesi intieri senza spedirli. Appresso per le cause
 
 
 
matrimoniali gli bisognava fare piu spesa et spendere piu tempo � Na
 
 
 
poli che Roma. Per queste et simili cause pi� volte vennero Roma
 
 
 
procurai che si dichiarasse soggetta all'arcivescovo di Napoli,come
 
 
 
sono le altre chiese parrochiali dell'istessa diocesi. Ma perche que
 
 
 
sta chiesa in isola e non vi si pu� molte volte andare senza perla#
 
 
 
/^colo, la esperienza ha dichiarato che ha bisogno di piu a&�entione
 
 
 
che non hanno le altre parrochie: et per questo piu volte sono venuti
 
 
 
cosi li preti come li laici di Precida � Roma et � Ca.pua dolersi che
 
 
 
gli fusse stata tolta l'essentione, et volevano spese loro tornare
 
 
 
litigare. Ma io sempre li h� trattenuti con speranza di fargli ha-
 
 
 
vere qualche habilit� del nuovo arcivescovo.
 
 
 
Hora, quando piacesse V.S.111^^ concedergli che il vicario dell*
 
 
 
abbate fusse ancora vicario foraneo di V.S.111^^ et che havesse le
 
 
 
prime instanze et auttorit� di approvare li confessori et spedire le
 
 
 
dispense matrimoniali,che vengano da Roma, credo sariano tutti con-
 
 
 
tontissimi,cos� l'abbate come il clero et populo. Et questo si potria
 
 
 
fare con moderare il breve del papa con qualche scrittura di V.S. Ilima ^ altro modo che pi� gli piacesse. Quando anco V.S.111^^ li
 
 
 
berasse la chiesa di Precida dal pagamento del Pastor bonus,quale non
 
 
 
ci memoria che mai sia stato pagato in Precida,prima di questa ul-
 
tima dichiaratione,saria cosma degnissima della bont� sua. .3.ill^^ .m^^facdia gratia di fare*un ^Oho^di pensiero sopra questo pagofiole^
 
aa^^na la^v^lunt�--aua^-dhe-a�lora io mi adoperap�^aac"$ua^San-
 
Footer (noinclude):Footer (noinclude):
Line 1: Line 1:
<references/>
+
<references/> {{TurnPage}}

Latest revision as of 13:27, 6 May 2020

This page has been proofread

pregai allora il card. Gesualdo che si contentasse di fare il mio vi cario perpetuo suo vicario foraneo et dargli le prime istanze, a ciò quel popolo non sentisse tanto la gravezza della soggezione. Mi promise, ma poi i suoi ministri cominciarono a trattare i Procidani molto aspramente, e prima per causa del Pastor bonus, che i Procidani non volevano pagare, fu interdetta la chiesa, e il giorno dell'Ascensione tutto quel popolo privò della messa e offici divini con molto scandalo. Di poi per ogni minima cosa chiamavano i preti a Napoli e li trattenevano mesi interi senza spedirli. Appresso per le cause matrimoniali gli bisognava fare più spesa e spendere più tempo a Napoli che a Roma. Per queste e simili cause più volte vennero a Roma procurai che si dichiarasse soggetta all'arcivescovo di Napoli, come sono le altre chiese parrocchiali della stessa diocesi. Ma perchè questa chiesa è in isola e non vi si può molte volte andare senza pericolo, la esperienza ha dichiarato che ha bisogno di più esenzione che non hanno le altre parrocchie: e per questo più volte sono venuti così i preti come i laici di Procida a Roma e a Capua dolersi che gli fosse stata tolta l'esenzione, e volevano a spese loro tornare a litigare. Ma io sempre li ho trattenuti con speranza di fargli avere qualche abilità del nuovo arcivescovo.
Ora, quando piacesse a V.S. Ill.ma concedergli che il vicario dell'abate fosse ancora vicario foraneo di V.S. Ill.ma e che avesse le prime istanze e autorità di approvare i confessori e spedire le dispense matrimoniali, che vengano da Roma, credo sarebbero tutti contentissimi, così l'abate come il clero et popolo. E questo si potrebbe fare con moderare il breve del papa o con qualche scrittura di V.S. Ill.ma altro modo che più gli piacesse. Quando anche V.S. Ill.ma liberasse la chiesa di Procida dal pagamento del Pastor bonus, quale non ci è memoria che mai sia stato pagato in Procida, prima di questa ultima dichiarazione, saria cosa degnissima della bontà sua.
---page break---