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^ f�vrier 1604
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nostro rossore confessare, che abbiamo fatto quello, che non potevamo fare. E perchè V.S. fu l'autore di questa unione, e lei formò il decreto, se bene io lo sottoscrissi, mi farà grazia partcolarissima, a scrivermi, se lei pensa che si possa mantenere questa unione, e con che fondamento, e se almeno,lei creda, che Don Benedetto possa ritenere il canonicato sacerdotale con la porzione di S.to Salvatore, in virtù della dispensa, che già ottenne, quando ebbe il canonicato suddiaconale, atteso, che questo sacerdotale è gravato di pensione di trenta ducati, e non ha prebenda, ma il punto solo, perchè la prebenda di Don Emilio Carosio fu ottata dal Canonico Mirto. E a ciò V.S. possa meglio giudicare, metterò qui le parole del decreto dell'unione: "tum auctoritate nostra ordinaria, tum etiam vigore concilii Tridentini, et omni meliori modo, quo de jure possumus, et debemus, dictam cappellaniam S.ti Salvatoris majoris quae possidetur per eumdem Don Benedictum, accedente in hoc consensu tam dicti possedentis, quam etiam nostri Rev.Capituli Capuani, unimus, annectimus, et incorporamus dicto canonicatui sacerdotali dimisso per Emilium de Carolis; ita tamen quod post dicti D.Benedicti obitum, tam canonicatus sacerdotalis, quam etiam dieta Cappellania unita conferatur sacerdoti idoneo et perito,qui esse debeat poenitentiarius, cum potestate dicto D. Benedicto concessa optandi, et retinendi alias proebendas in futurum, dicto canonicatui sacerdotali de quo erit providendus, spectantes; cui optioni non intellagatur modo aliquo praejudicatum, neque derogatum,etc."<lb/>
 
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Insomma desidero da V.S. consiglio in questa cosa, la quale mi da non poco travaglio. Del resto noi stiamo bene, per grazia
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del Signor, e desideriamo il medesimo a V.S. con aggiunta di ogni
 
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/ nostro rossore confessare, che habbiamo fatto quello, che non po
 
 
 
tevamo fare. Et perche V.S. fu l'autore d� questa unione, et lei
 
 
 
form� il decreto, se bene io lo sottoscr�ssi, mi far� gratia par-
 
 
 
t�cularissima, scrivermi, se lei pensa che si possa mantenere
 
 
 
jT questa unione, et con che fondamento, et se almeno,lei creda,che
 
 
 
Don Benedetto possa ritenere il canonicato sacerdotale con la por-
 
 
 
tione d�
 
 
 
Salvatore, in virt� della d�spenza, che gi� ottenne,
 
 
 
quando hebbe il canonicato suddiaconale, atteso,che questo sacer
 
 
 
dotale � gravato di pensione di trenta ducati, et non ha prebenda,
 
 
 
ma il punto solo, perche la prebenda d� Don Emilio Uarosio fu ot-
 
 
 
tata dal Canonico Mirto. Et � ci� V.S. possa meglio giudicare,
 
 
 
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nostra ordinaria, tum etiam vigore concili� Tridentini, et omnI
 
 
 
meliori modo, quo de jure possumus,et debemus, dictam cappellani/ T am Sti Salvatoris major�s quae possidetur per eumdem Don Benedic-
 
 
 
tum, accedente in hoc consensu tam d�ct� poss�dentis, quam etiam
 
 
 
nostri Rev.Capit�^i Capuani, un�mus, annectimus,et �ncorporamus
 
 
 
d�cto canon�catui sacerdotali d�misso per Emil�um de Uarosi�s;
 
 
 
ita tamen quod post d�ct� D.Bened�cti ob�tum, tam acanonicatus sa-
 
 
 
cerdotal�s,quam etiam dieta Cappellan�a unita conferatur sacerdo
 
 
 
ti idoneo et perito,qui esse debeat poenitent�arius, cum potesta-
 
 
 
te dicto D. Bened�cto concessa optand�,et retinendi alias proe-
 
 
 
bendas in futurum, d�cto canon�catui sacerdotali de quo erit pro-
 
 
 
v�dendus, spectantes; cui option� non �ntell�gatur modo aliquo
 
 
 
praejud�catum,neque derogatum,etc."
 
 
 
In somma desidero da V.S. consiglio in questa cosarla quale
 
 
 
mi da non poco travaglio. Del resto noi stiamo bene, per gratia
 
 
 
del Signor, et desideriamo il medesimo V.S. con agg�onta di og-
 
 
 
lei p u o d e siderare^et sopra tutto-oon-multa abondant�a digrati�^SCVlna. VT^^a�^r�cord� di me,et tenga certo, che la ���mo7e^ amo per le sue virt�,et non sI^TSsnt-ta&tn^OPpr�-
 
La negot�i, che la testa patisca danno. D� Capua li 3 di fe-
 
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nostro rossore confessare, che abbiamo fatto quello, che non potevamo fare. E perchè V.S. fu l'autore di questa unione, e lei formò il decreto, se bene io lo sottoscrissi, mi farà grazia partcolarissima, a scrivermi, se lei pensa che si possa mantenere questa unione, e con che fondamento, e se almeno,lei creda, che Don Benedetto possa ritenere il canonicato sacerdotale con la porzione di S.to Salvatore, in virtù della dispensa, che già ottenne, quando ebbe il canonicato suddiaconale, atteso, che questo sacerdotale è gravato di pensione di trenta ducati, e non ha prebenda, ma il punto solo, perchè la prebenda di Don Emilio Carosio fu ottata dal Canonico Mirto. E a ciò V.S. possa meglio giudicare, metterò qui le parole del decreto dell'unione: "tum auctoritate nostra ordinaria, tum etiam vigore concilii Tridentini, et omni meliori modo, quo de jure possumus, et debemus, dictam cappellaniam S.ti Salvatoris majoris quae possidetur per eumdem Don Benedictum, accedente in hoc consensu tam dicti possedentis, quam etiam nostri Rev.Capituli Capuani, unimus, annectimus, et incorporamus dicto canonicatui sacerdotali dimisso per Emilium de Carolis; ita tamen quod post dicti D.Benedicti obitum, tam canonicatus sacerdotalis, quam etiam dieta Cappellania unita conferatur sacerdoti idoneo et perito,qui esse debeat poenitentiarius, cum potestate dicto D. Benedicto concessa optandi, et retinendi alias proebendas in futurum, dicto canonicatui sacerdotali de quo erit providendus, spectantes; cui optioni non intellagatur modo aliquo praejudicatum, neque derogatum,etc."
Insomma desidero da V.S. consiglio in questa cosa, la quale mi da non poco travaglio. Del resto noi stiamo bene, per grazia del Signor, e desideriamo il medesimo a V.S. con aggiunta di ogni
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