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che il radiotelegrafista di servizio, che sta sempre in ascolto, abbia sentito l'"Italia" che chiamava IGJ ("Città di Milano").<lb/>
 
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Mettiamo l'orecchio alla porta ma non si capisce niente. Si guarda per gli obloidi ma non si vedono che faccie in attenzione. La nostra stazione per un po' trasmette e per un po' tace, poi torna a trasmettere.<lb/>
      che il radiotelegrafista di servizio, che sta sempre in ascolto, abbia
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Facciamo cento ipotesi "Dunque erano veri i segnali intesi dalla Russia" - "Adesso andiamo subito a prenderli" . Ma dove? Ma come? E quanto c'è di vero? Però è certo che in tutti si è ridestata una speranza più viva. Eppure può essere una pura illusione del radiotelegrafista. Che ci sia qualcuno che si diverta a trasmettere segnali illusori sarebbe troppo crudele.<lb/>
      sentito l'"Italia" che chiamava IGJ (Città di Milano).
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Intanto la porta resta chiusa e noi non sappiamo niente. Si decide intanto di andare a colazione restando a guardia per cacciare qualche notizia.<lb/>
      Mettiamo l'orecchio alla porta ma non si capisce niente.
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Sono arrivati nel frattempo anche quelli che sono alla palazzina, qualcuno li ha avvisati per telefono e sono corsi qui, interrompendo la colazione.<lb/>
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      a prenderli" . Ma dove? Ma come? E quanto c'è
 
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      crudele. Intanto la porta resta chiusa e noi non
 
      sappiamo niente. Si decide intanto di andare a colazione
 
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      Sono arrivati nel frattempo anche quelli che sono alla
 
      <unclear>palazzina</unclear>, qualcuno li ha avvisati per telefono e sono
 
      cosrsi qui, interrompendo la colazione.
 
      Ma per mezz'ora o tre quarti non sappiamo niente.
 
      Finita la colazione esco sul ponte e per fortuna dopo
 
      qualche momento esce dalla cabina il Signor Baccarani
 
      "Embe!? Che c'è di vero?" - "E' certo che l'Italia
 
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che il radiotelegrafista di servizio, che sta sempre in ascolto, abbia sentito l'"Italia" che chiamava IGJ ("Città di Milano").
Mettiamo l'orecchio alla porta ma non si capisce niente. Si guarda per gli obloidi ma non si vedono che faccie in attenzione. La nostra stazione per un po' trasmette e per un po' tace, poi torna a trasmettere.
Facciamo cento ipotesi "Dunque erano veri i segnali intesi dalla Russia" - "Adesso andiamo subito a prenderli" . Ma dove? Ma come? E quanto c'è di vero? Però è certo che in tutti si è ridestata una speranza più viva. Eppure può essere una pura illusione del radiotelegrafista. Che ci sia qualcuno che si diverta a trasmettere segnali illusori sarebbe troppo crudele.
Intanto la porta resta chiusa e noi non sappiamo niente. Si decide intanto di andare a colazione restando a guardia per cacciare qualche notizia.
Sono arrivati nel frattempo anche quelli che sono alla palazzina, qualcuno li ha avvisati per telefono e sono corsi qui, interrompendo la colazione.
Ma per mezz'ora o tre quarti non sappiamo niente.
Finita la colazione esco sul ponte e per fortuna dopo qualche momento esce dalla cabina il Signor. "Embe!? Che c'è di vero?" - "E' certo che l'Italia