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1 sept.l6l8. D.Seb.Civita � Bell.(fin) Minute de la r�ponse.4537
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maravigliata che l'Abbadia di Capua, che prima s'affittava mille scudi, stando nelle mie mani renda pochissimo. Mi basta con evidente verità haverli dimostrato che, non ostante la mia poca diligenza, habbiano li frutti dell'Abbadia ecceduto li mille e docento docati l'anno. Crederò che in mano del P.D. Onofrio, come più diligente di me, ma non più affettionato et obbligatissimo servitore di quel ch'io li sono e sarò sempre, sia per ascendere à summa maggiore. Non vorrei restar in perdita dell'honore che m'apportavano li suoi comandamenti, et però riverentemente la supplico, per quel grado di somma osservanza che le professo, à servirsi di me nelle occasioni come di suo devotissimo servitore. E per fine pregando N.S. Iddio le conceda lunga vita con aumento di doni spirituali e temporali, bacio à V.S. Ill.ma humilissimamente le mani.<lb/>
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Si risponda che ho caro intendere che la chiesa habbia fruttato più di mille scudi; ma in mano mia non sono venuti se non molto pochi. Ma io non do la colpa à nessuno particulare, finche non mi chiarisco con il Mastro di casa, et tengo la persona sua per buon amico etc.
  
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Di Capua il primo di settembre 1618.
 
 
 
Di V.S.Ill/ma et Rev/ma
 
 
 
Divotiss/o et obligat/mo servitoci
 
 
 
D.Sebastiano Civita.
 
 
 
All'Il^/mo et B/mo S/r mio P'no Col/mo II Sig/r Cardinale Bellar-
 
 
 
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Si risponda che ho caro intendere che la chiesa habbia frut tato pi� di mille scudi; ma in mano mia non sono venuti se non molto pochi. Ma io non do la colpa � nessuno particulare, finche non mi chiarisco con il Mastro di casa, et �tengo la persona sua .^^^per buon amico etc.
 
Arch.Vat. Gesuiti 17 fo.94-95. Orig. Minute autogr.
 
 
 
 
 
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maravigliata che l'Abbadia di Capua, che prima s'affittava mille scudi, stando nelle mie mani renda pochissimo. Mi basta con evidente verità haverli dimostrato che, non ostante la mia poca diligenza, habbiano li frutti dell'Abbadia ecceduto li mille e docento docati l'anno. Crederò che in mano del P.D. Onofrio, come più diligente di me, ma non più affettionato et obbligatissimo servitore di quel ch'io li sono e sarò sempre, sia per ascendere à summa maggiore. Non vorrei restar in perdita dell'honore che m'apportavano li suoi comandamenti, et però riverentemente la supplico, per quel grado di somma osservanza che le professo, à servirsi di me nelle occasioni come di suo devotissimo servitore. E per fine pregando N.S. Iddio le conceda lunga vita con aumento di doni spirituali e temporali, bacio à V.S. Ill.ma humilissimamente le mani.
Di Capua il primo di settembre 1618.
Di V.S.Ill.ma et Rev.ma
Divotiss.o et obligat.mo servitore
D. Sebastiano Civita.
All'Ill.mo et R.mo S.r mio P'no Col.mo II Sig.r Cardinale Bellarmino
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Si risponda che ho caro intendere che la chiesa habbia fruttato più di mille scudi; ma in mano mia non sono venuti se non molto pochi. Ma io non do la colpa à nessuno particulare, finche non mi chiarisco con il Mastro di casa, et tengo la persona sua per buon amico etc.