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Ill.mo et R.mo Monsig.re.<lb/>
Montepulciano,20 sept.1610. Lee paro�ssiens de St.Bernard de Montepulciano � Bellarmin.
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Li popolani della parrochial chiesa di S.Bernardo, et quelli dell'altra chiesa di S.Mostiala fatti della contrada di Gracciano della città di Montepulciano devotissimi servi con ogni debita riverenza espongono a V.S. ill.ma et R.ma come non ostante che le dette parrochiali habbino più di 800 anime sotto la lor cura, quale anco è assai scomoda, et abbraccia il di popolo di detta città, et perciò non potendo il curato di S. Mostiola supplire ha sempre te
 
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nuto cappellano o frate o prete, al quale ha dato perciò 40 st di g.ni , oltra l'officiatura dello spedale amessa alla d chiesa, et importa da 15 scudi l'anno, come anco non potendo da per se supplire alla sua cura quello di S. Bernardo, se bene non teneva cappellano fermo come quello di S. Mostuola, tuttavia haveva sempre non che uno due, che ne tempi delle molte fatighe l'aiutavano tutto l'anno alla d.ta cura. Ma perche è parso a M.Fabio Vetesani curato di S.Bernardo che volendo fare il debito suo,come facevano gli antecessori, non era bastante a supplire alla sua cura, se non pigliava anch'egli come loro capp.no a aiuto per crescere l'entrate per durante la sua vita, con danno notabile di 800 anime, et rovina espressa di dette chiese parrochiali, et scandalo grandiss.o non solo di tutta la città, ma di chiunque sente q.sto fatto esse proprio, come del capitolo addormentando, et ingannando detti popoli, con dare ad intendere di venire a Roma per far passare la licenza di fabricare la nuova chiesa,come si erono obligate per contratto le monache di S. Bernardo, venne anco soddetto M.fabio ad ingannare V.S. Ill.ma et l'istesso Pont. supplicando con mille bugie di unire dette due chiese insieme et incorporare i beni di ciasc.a al cap.lo, narrando:<lb/>
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che la chiesa di S.Bernardo non fruttava più di 24 scudi di cam.a mentre si è verificato per molti test, esaminati avanti al vic.o di M.pul.o et ultimamente avanti a Monsig.r Nuntio di Firenze, et passa 100 et 120 scudi d'entrata l'anno.
 
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Ill.mo et R.mo Monsig.re.
Li popolani della parrochial chiesa di S.Bernardo, et quelli dell'altra chiesa di S.Mostiala fatti della contrada di Gracciano della città di Montepulciano devotissimi servi con ogni debita riverenza espongono a V.S. ill.ma et R.ma come non ostante che le dette parrochiali habbino più di 800 anime sotto la lor cura, quale anco è assai scomoda, et abbraccia il 3° di popolo di detta città, et perciò non potendo il curato di S. Mostiola supplire ha sempre te nuto cappellano o frate o prete, al quale ha dato perciò 40 st di g.ni , oltra l'officiatura dello spedale amessa alla d chiesa, et importa da 15 scudi l'anno, come anco non potendo da per se supplire alla sua cura quello di S. Bernardo, se bene non teneva cappellano fermo come quello di S. Mostuola, tuttavia haveva sempre non che uno due, che ne tempi delle molte fatighe l'aiutavano tutto l'anno alla d.ta cura. Ma perche è parso a M.Fabio Vetesani curato di S.Bernardo che volendo fare il debito suo,come facevano gli antecessori, non era bastante a supplire alla sua cura, se non pigliava anch'egli come loro capp.no a aiuto per crescere l'entrate per durante la sua vita, con danno notabile di 800 anime, et rovina espressa di dette chiese parrochiali, et scandalo grandiss.o non solo di tutta la città, ma di chiunque sente q.sto fatto esse proprio, come del capitolo addormentando, et ingannando detti popoli, con dare ad intendere di venire a Roma per far passare la licenza di fabricare la nuova chiesa,come si erono obligate per contratto le monache di S. Bernardo, venne anco soddetto M.fabio ad ingannare V.S. Ill.ma et l'istesso Pont. supplicando con mille bugie di unire dette due chiese insieme et incorporare i beni di ciasc.a al cap.lo, narrando:
1° che la chiesa di S.Bernardo non fruttava più di 24 scudi di cam.a mentre si è verificato per molti test, esaminati avanti al vic.o di M.pul.o et ultimamente avanti a Monsig.r Nuntio di Firenze, et passa 100 et 120 scudi d'entrata l'anno.
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