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21 f�vr�er l609.Lett.� Bell, (suite)
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ricordi, vanno in collegio ad accusare chi li persuade a far questo bene, e allora si procede contro i buoni esortatori, con carcere, e altre simili vessazioni, come s'è visto nella persona del cappellano della Madonna della fama che fu carcerato per aver concigliato il Ribetti arcidiacono vicario qua in sede vacante a venirsene a Roma, e nella persona del prete Calcaneo Schiavone dottore per aver esortato il Giovano di S. Maurizio (che poi di ciò l'accusò) a venire a penitenza, e sin a questa presente settimana sono stati tenuti in carcere secreta e stretta, dalla quale già quattro di sono stati liberati, ma hanno patito nella vita gravissimamente.<lb/>
 
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Presenti li passati, che era stato trattato con lettere venute a questo Mons.r Runzio, che la proviggione di duecento scudi assegnata a Mons.r vescovo di Tine visitatore di Levante sopra l'entrate del patriarca di Constantinopoli, non dovesse esser per tutto il tempo che durerà la sua visita, ma per una volta tanto, il che se fosse stato così determinato sarebbe contro quel che è stato promesso a d.o Mons.r vescovo di Tine, il qual appoggiato a questo aiuto per sostentamento del suo viaggio, e del suo carico, ha accettato la commissione da N.S., perchè non avendo egli entrate tali di proprio, con le quali si potesse mantenere in questa missione, era ben necessario, che gli fosse dalla Sede provvisto d'aiuto, il quale se adesso gli fosse diminuito, bisognerebbe necessariamente che Mons.r vescovo abbandonasse il carico a lui commesso. Notificai questo alquanti di sono al Francesco Penna agente di Mons.r vescovo, acciocchè V.S. Ill.ma e R.ma, che si degna proteggere questa missione, possa anche con la sua autorità operare,che non sia alterato, diminuito la proviggione predetta deputata al d.o Mons.rvescovo. Questo Mons. Nuntio mi disse haver in tal proposito dato avviso al R.mo Mons.r vicegerente, dal quale a V.S. Ill.ma e quando si compiaccia averne informazione, potrà facilmente esser
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ricordi, vanno in collegio ad accusare chi li persuade a far questo bene, e allora si procede contro i buoni esortatori, con carcere, e altre simili vessazioni, come s'è visto nella persona del cappellano della Madonna della fama che fu carcerato per aver concigliato il Ribetti arcidiacono vicario qua in sede vacante a venirsene a Roma, e nella persona del prete Calcaneo Schiavone dottore per aver esortato il Giovano di S. Maurizio (che poi di ciò l'accusò) a venire a penitenza, e sin a questa presente settimana sono stati tenuti in carcere secreta e stretta, dalla quale già quattro di sono stati liberati, ma hanno patito nella vita gravissimamente.
Presenti li dì passati, che era stato trattato con lettere venute a questo Mons.r Runzio, che la proviggione di duecento scudi assegnata a Mons.r vescovo di Tine visitatore di Levante sopra l'entrate del patriarca di Constantinopoli, non dovesse esser per tutto il tempo che durerà la sua visita, ma per una volta tanto, il che se fosse stato così determinato sarebbe contro quel che è stato promesso a d.o Mons.r vescovo di Tine, il qual appoggiato a questo aiuto per sostentamento del suo viaggio, e del suo carico, ha accettato la commissione da N.S., perchè non avendo egli entrate tali di proprio, con le quali si potesse mantenere in questa missione, era ben necessario, che gli fosse dalla Sede provvisto d'aiuto, il quale se adesso gli fosse diminuito, bisognerebbe necessariamente che Mons.r vescovo abbandonasse il carico a lui commesso. Notificai questo alquanti di sono al Francesco Penna agente di Mons.r vescovo, acciocchè V.S. Ill.ma e R.ma, che si degna proteggere questa missione, possa anche con la sua autorità operare,che non sia alterato, nè diminuito la proviggione predetta deputata al d.o Mons.rvescovo. Questo Mons. Nuntio mi disse haver in tal proposito dato avviso al R.mo Mons.r vicegerente, dal quale a V.S. Ill.ma e quando si compiaccia averne informazione, potrà facilmente esser
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