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Ill.mo e R.mo S.r patron. mio col.do
Avendo ricevuto ierisera al tardi la lettera di V.S. Ill.ma e non ho tempo di poter con questo ordinario soddisfare a quanto lei mi comanda, ma nella prossima settimana farò opera di chiarirmi di tutto quel che le è in desiderio di sapere, e oggi a otto gliene manderò quel piu veridico avviso, che potrò. Quanto poi a quel che le scrissi, che fra Paolo Servita scriveva contro le controversie di V.S. Ill.ma e mi fu accertato dal Sig.r Gio. Medici Cerusico, molto domestico di fra Paolo, che lo medicò quando fu ferito da quel Poma[1], e il medesimo mi fu confermato da un mercante Fiorentino amico del Mons Badoer[2] francese, che era l'anima, e il segretario di fra Paolo, e dal detto Mon il prefato Fiorentino, che è de Mannucci, seppe, e mi riferì, che detto fra Paolo se scriveva contro le opere di V.S. Ill.ma e R.ma. Questo Mons.r Nunzio s'affatica molto, e tenta diverse vie per muovere questi teologi a venirsene a Roma all'obbedienza come hanno fatto gli altri, che segretamente costì hanno abiurato, sed frustra laborat, perche dopo che questi signori gli hanno posto al piede una catena d'oro della previsione di ducati trecento per uno all'anno in vita loro può esser sicutissima la sacra congregazione del S.to Officio, che più presto Lucifero ascenderà alla gloria dei beati, che costoro fatti ricchi, colmi di vizi nei quali alla libera possono qua dar soddisfatione al senso proprio, e protetti dalla publica autorità di chi comanda e regge questo stato, siano per venirsene mai piu a Roma volontariamente, perchè ingolfati nei propri comodi si hanno affatto dimenticato della propria salute, e dati in total reprobo senso, la sinderesi, credo, non faccia piu nella coscienza loro pur un minimo officio; dicole questo, perchè conosco la protervia di questi iniqui uomini, i quali, se sa qualche pio Cristiano gli viene ricordata la propria conversione, o esortati di venire a penitenza, invece di accettar caritativamente tali


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  1. Vedi Aurelio Bianchi-Giovini, Biografia di Frà Paolo Sarpi, Zurigo, 1846, p. 326
  2. Angelo Badoer (Venezia, 19 aprile 1565 – Roma, 1630) è stato un politico e diplomatico italiano, spia antiveneziana al servizio della Chiesa e della Spagna. Tra il 1602 e il 1605 fu nominato ambasciatore della corte francese, dove rimase sino al 1605.