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Ciascun giorno, come si dicono esser li Commentarii di Giulio Cesare, i quali sono molto lodati da Cicerone in Bruto perchè partecipano dell'Effemenide, delli Annali,della Historia,però dice che sono nudi , ma belli, e non hanno ornamento nemmeno habisogno dessere ornati dalla Historia. Nudi sunt, rect, et venusti omni ornare orationis tanquam Vestra destructo, sed dum voluisse alios habere paratam unde sumerint qui volent granum fortasse fecit qui illa vollent calamis his sanus quide homines a scribendo destruit. Negli Annali, dunque dice il che sogni altra cura higene da un lato, et a questo solo si rivolge l'Historia del che gli Anni per l'apunto negli avenimenti si distinguono, e gli Annali Antichi altro non erano che un accozzamento dell'Effemenide cioè delle cose che si fanno alla giornata, quali l'Effemenide si facevano anticamente. da Romani in tutte le famiglie essendoci uno che era deputato a scrivere le cose che giornalmente succedevano dall' Effemeridi poi si consultavano gli Annali, e dagli Annali l'Historia, quale il nudo mondo aggiunge la ragione, al fine. Conchè le cose sono state originate, quo consilio quaq ratione res gestae sunt. Altri che fece anco il acrittorin degli Annali far scelta delle cose principali, e del fiore dell' Effemeride, dandoli una fitta manuiera con aggiungersi le raggioni con qualch' ancora circonstanza ch' accompagni l'Effemeride quale solo sta nel nudo fatto senz'altro accompagnam. Resterebbe per fine di questo Proemio dimostrari se conveniva a persona religiosa di occuparsi in tal impresa di scriver quest'annali del seminar e si dimostra che nmolto ben conveniva non solo che l'occupazione è funesta, e sarà utile et dilettevole a molti, ma perche l'officio di scrivere gli Annali fu appresso tutte le genti imposto a huomini religiosi come benissimo lo prova Augusto Mascarbi nel primo libro, over Tratta dell'arte Historica al capitolo 2 dansodi particolarm questo carico al sacerdote come appreso gli Hebrei, et Egittii quali stimavano li sacerdoti come la prima persona doppo il re il parlamento di Romani dice che l'officio di scrivere Historia era il pontefice massimo del sommo sacerdote sicome si cava da Marco Tullio Cicerone nel secondo lib de Natura Deorum dove dice che l'Historia di Romani altro non era che gli Annali

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