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<p>La storia della catalogazione di questi codici, la loro scomparsa, la loro valorizzazione o la loro dimenticanza, racconta l'evoluzione di una semantica intesa come "l'insieme delle forme di una società (ossia delle idee e dei concetti in essa presenti) utilizzabili per l'orientamento e la selezione di senso."<ref>Baraldi, C., Corsi, G., Esposito, E.; ''Semantica e comunicazione'', 35.</ref>Seguire le selezioni semantiche di questi codici sia dal punto della loro ''tematizzazione'' così come del suo contenuto implica poter considerare la successione e alternanza tra stabilizzazione o variazione nella creazione di senso al loro riguardo.</p>  
 
<p>La storia della catalogazione di questi codici, la loro scomparsa, la loro valorizzazione o la loro dimenticanza, racconta l'evoluzione di una semantica intesa come "l'insieme delle forme di una società (ossia delle idee e dei concetti in essa presenti) utilizzabili per l'orientamento e la selezione di senso."<ref>Baraldi, C., Corsi, G., Esposito, E.; ''Semantica e comunicazione'', 35.</ref>Seguire le selezioni semantiche di questi codici sia dal punto della loro ''tematizzazione'' così come del suo contenuto implica poter considerare la successione e alternanza tra stabilizzazione o variazione nella creazione di senso al loro riguardo.</p>  
 
===Alla ricerca della forma===
 
===Alla ricerca della forma===
<p><center><span style="color:Blue">«...Sed,  praeter  utrasque,  [i.  e.  Constitutiones  et Declarationes],  quae  ad  res  iramutabiles pertinent,  et  universaliter observan debent,  aliae  quaedam  ordinationes  erunt  necessariae, quae  diversis  temporibus,  locis  et  personis,  in  diversis  domibus, collegiis  et  ofliciis  Societatis  (uniformitate  tamen,  quoad  eius  fleri possit,  retenta)  possint  accommodari.  De  huiusmodi  ordinationibus vel  regulis  hic  non  agetur;  sed  id  solum  admonebimus,  quod  ab unoquoque  qui  ibi  fuerit,  ubi  haec  observentur,  iuxta  voluntatem Superioris  qui  ei  praefuerit,  sunt  observandae.»</span></center></p><br>
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<p><center><span style="color:Blue">«...Sed,  praeter  utrasque,  [i.  e.  Constitutiones  et Declarationes],  quae  ad  res  immutabiles pertinent,  et  universaliter observari debent,  aliae  quaedam  ordinationes  erunt  necessariae, quae  diversis  temporibus,  locis  et  personis,  in  diversis  domibus, collegiis  et  ofliciis  Societatis  (uniformitate  tamen,  quoad  eius  fleri possit,  retenta)  possint  accommodari.  De  huiusmodi  ordinationibus vel  regulis  hic  non  agetur;  sed  id  solum  admonebimus,  quod  ab unoquoque  qui  ibi  fuerit,  ubi  haec  observentur,  iuxta  voluntatem Superioris  qui  ei  praefuerit,  sunt  observandae.»</span></center></p><br>
  
 
<p>La materia è una precondizione necessaria per la comunicazione ma essa non comunica, non contiene nessuna informazione. La materia di per sé è muta.  L'osservazione dell'oggetto materiale si realizza in un determinata temporalità, vale a dire contemplare un oggetto che proviene dal passato è un’azione che si fa a partire da un determinato presente. Così come un testo è tale nella misura in cui è ricevuto da un lettore, allo stesso modo è possibile affermare che l'esistenza materiale degli enunciati è osservata a partire da un sistema sociale, per mezzo di determinate distinzioni. La riconoscibilità di questi manoscritti, sottoposti al nostro sguardo, riveste un'alta complessità. Si è reso difficile identificare la sua ''forma'', vale a dire i criteri di composizione e selezione del materiale, i possibili destinatari, l'uso e il perchè della sua conservazione durante secoli.</p>
 
<p>La materia è una precondizione necessaria per la comunicazione ma essa non comunica, non contiene nessuna informazione. La materia di per sé è muta.  L'osservazione dell'oggetto materiale si realizza in un determinata temporalità, vale a dire contemplare un oggetto che proviene dal passato è un’azione che si fa a partire da un determinato presente. Così come un testo è tale nella misura in cui è ricevuto da un lettore, allo stesso modo è possibile affermare che l'esistenza materiale degli enunciati è osservata a partire da un sistema sociale, per mezzo di determinate distinzioni. La riconoscibilità di questi manoscritti, sottoposti al nostro sguardo, riveste un'alta complessità. Si è reso difficile identificare la sua ''forma'', vale a dire i criteri di composizione e selezione del materiale, i possibili destinatari, l'uso e il perchè della sua conservazione durante secoli.</p>

Revision as of 13:13, 29 May 2023

Codice F.C. 1000, dettaglio della coperta.

Introduzione

In questa sezione si ragruppano una serie di codici che, dal punto di vista di certe tassonomie, potrebbero essere annoverati sotto diversi temi: "Avvisi", "Regole", "Directoria", "Esercizi Spirituali", "Ascetica", ecc. Queste classificazioni funzionano, creando un determinato consenso, nella misura in cui non siano guardati da vicino, vale a dire, non siano storicizzate. I manoscritti che si integreranno in questo sezione, sono un'opportunità per considerare che lo stabilimento di un ordine, di qualsiasi tipo, presuppone che l'alternativa all'ordine non è il caos ma un altro ordine.

La storia della catalogazione di questi codici, la loro scomparsa, la loro valorizzazione o la loro dimenticanza, racconta l'evoluzione di una semantica intesa come "l'insieme delle forme di una società (ossia delle idee e dei concetti in essa presenti) utilizzabili per l'orientamento e la selezione di senso."[1]Seguire le selezioni semantiche di questi codici sia dal punto della loro tematizzazione così come del suo contenuto implica poter considerare la successione e alternanza tra stabilizzazione o variazione nella creazione di senso al loro riguardo.

Alla ricerca della forma

«...Sed, praeter utrasque, [i. e. Constitutiones et Declarationes], quae ad res immutabiles pertinent, et universaliter observari debent, aliae quaedam ordinationes erunt necessariae, quae diversis temporibus, locis et personis, in diversis domibus, collegiis et ofliciis Societatis (uniformitate tamen, quoad eius fleri possit, retenta) possint accommodari. De huiusmodi ordinationibus vel regulis hic non agetur; sed id solum admonebimus, quod ab unoquoque qui ibi fuerit, ubi haec observentur, iuxta voluntatem Superioris qui ei praefuerit, sunt observandae.»


La materia è una precondizione necessaria per la comunicazione ma essa non comunica, non contiene nessuna informazione. La materia di per sé è muta. L'osservazione dell'oggetto materiale si realizza in un determinata temporalità, vale a dire contemplare un oggetto che proviene dal passato è un’azione che si fa a partire da un determinato presente. Così come un testo è tale nella misura in cui è ricevuto da un lettore, allo stesso modo è possibile affermare che l'esistenza materiale degli enunciati è osservata a partire da un sistema sociale, per mezzo di determinate distinzioni. La riconoscibilità di questi manoscritti, sottoposti al nostro sguardo, riveste un'alta complessità. Si è reso difficile identificare la sua forma, vale a dire i criteri di composizione e selezione del materiale, i possibili destinatari, l'uso e il perchè della sua conservazione durante secoli.

Manuscripts

Editions

Note

  1. Baraldi, C., Corsi, G., Esposito, E.; Semantica e comunicazione, 35.
  2. Note manoscritte sul piatto anteriore. La mano cui è attribuito il titolo "Directorium Variorum pro Exercitiis Spiritualibus" è datata al XVI sec.; la mano cui è attribuita l'annotazione seguente Hoc Directorium est illud quod indicatur littera B. in indice. Sed hoc non est, sicut videtur, originale exemplar, sed est, ut italice dicitur, Copia è, invece, datata al XVIII sec. (Cfr. Directoria, p. 53)
  3. Manus in toto codice est Patris Hieronymi Bencio, ut videtur. Hic est codex usus privati, in quo ille colligebat quae de rebus spiritualibus, praesertim de oratione et meditatione, audiebat vel legebat, et digna conservarentur iudicabat (Directoria Exercitorum Spiritualium, II, Vol 76, Nova Editio 1955 (1540- 1599) v. 2, p. 54)