Difference between revisions of "Robert Leiber Collection"
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Questo progetto, così come gli altri presenti in questa piattaforma, parte dal presupposto che la documentazione sia un materiale comunicativo e non percettivo. Il documento viene qui considerato come un prodotto comunicativo. Pertanto, come ogni comunicazione, è assoggettato a regole di ordine sociale, si trova immerso in una tradizione narrativa e appare sotto determinate convenzioni. Il suo luogo proprio di produzione e di ricezione è il sistema sociale e non la coscienza individuale. A questa ultima il ricercatore non ha nessuna possibilità di accesso. Precisamente con una pratica non ''umanista'' della disciplina storica potrebbe ottenersi un certo guadagno conoscitivo ridando la sua centralità al documento, in quanto comunicazione, per così descrivere l’evoluzione delle idee.<br> | Questo progetto, così come gli altri presenti in questa piattaforma, parte dal presupposto che la documentazione sia un materiale comunicativo e non percettivo. Il documento viene qui considerato come un prodotto comunicativo. Pertanto, come ogni comunicazione, è assoggettato a regole di ordine sociale, si trova immerso in una tradizione narrativa e appare sotto determinate convenzioni. Il suo luogo proprio di produzione e di ricezione è il sistema sociale e non la coscienza individuale. A questa ultima il ricercatore non ha nessuna possibilità di accesso. Precisamente con una pratica non ''umanista'' della disciplina storica potrebbe ottenersi un certo guadagno conoscitivo ridando la sua centralità al documento, in quanto comunicazione, per così descrivere l’evoluzione delle idee.<br> | ||
L’intenzione dell’APUG è mettere a disposizione dei ricercatori la documentazione del ''Fondo Leiber'' procedendo alla sua digitalizzazione, metadatazione, e posteriormente alla sua trascrizione e annotazione.<br> | L’intenzione dell’APUG è mettere a disposizione dei ricercatori la documentazione del ''Fondo Leiber'' procedendo alla sua digitalizzazione, metadatazione, e posteriormente alla sua trascrizione e annotazione.<br> |
Revision as of 09:12, 26 July 2022
Correspondence | Works | Bibliography | |
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La nascita del progetto
Con motivo dell’apertura dei fondi archivistici della Santa Sede relativi al pontificato di Pio XII (1939 – 1958) avvenuta il 2 marzo 2020 la documentazione relativa al gesuita Robert Leiber (1888-1967) ha cominciato a suscitare un certo interesse.
Per l’Archivio Storico della Pontificia Università Gregoriana mettere a disposizione dei ricercatori l’intero Fondo Leiber rappresenta una possibilità di considerare la selezione messa in essere a partire dalla sua creazione sino alle fasi di archiviazione e posteriormente indicizzazione.
Questo progetto, così come gli altri presenti in questa piattaforma, parte dal presupposto che la documentazione sia un materiale comunicativo e non percettivo. Il documento viene qui considerato come un prodotto comunicativo. Pertanto, come ogni comunicazione, è assoggettato a regole di ordine sociale, si trova immerso in una tradizione narrativa e appare sotto determinate convenzioni. Il suo luogo proprio di produzione e di ricezione è il sistema sociale e non la coscienza individuale. A questa ultima il ricercatore non ha nessuna possibilità di accesso. Precisamente con una pratica non umanista della disciplina storica potrebbe ottenersi un certo guadagno conoscitivo ridando la sua centralità al documento, in quanto comunicazione, per così descrivere l’evoluzione delle idee.
L’intenzione dell’APUG è mettere a disposizione dei ricercatori la documentazione del Fondo Leiber procedendo alla sua digitalizzazione, metadatazione, e posteriormente alla sua trascrizione e annotazione.
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Religione e Società
Da una prima analisi sembra che la documentazione sia stata costituita a partire dalla contrapposizione di due ambiti istituzionali: la Chiesa e lo Stato. Questo si potrebbe desumere da un testo dello stesso Leiber (cfr. fig. 1):
La questione che ci interessa può essere affrontata da tre punti di vista: possiamo porla, cioè, come questione del valore – quale valore, quale significato, quale compito assumono la religione e la Chiesa per la società umana, all’interno della totalità dello Stato? Ma possiamo affrontare lo stesso problema dal lato del diritto, e allora la domanda suonerà: qual è la quintessenza giuridica dei rapporti – progettati o sussistenti – fra Stato e Chiesa? Entrambe le domande sono fra loro strettamente connesse e si completano a vicenda. Chiesa e religione orientano il loro rapporto giuridico con lo Stato a partire dal compito che svolgono all’interno della società – e viceversa: a seconda del loro rapporto giuridico con lo Stato, religione e Chiesa saranno in grado di assolvere al proprio compito in misura maggiore o minore. Qui vogliamo occuparci di entrambi i lati della questione.
Molta di questa documentazione ruota intorno al tema Die Konkordatsfrafge. A un livello più astratto si potrebbe dire che a partire da questi documenti è possibile osservare in quale modo sia stato costruito il rapporto tra religione e società. Potrebbe essere compito della ricerca rendere più intelligibile questa relazione con una adeguata teoria della società.
Consistenza del fondo
A seguito di un preliminare inventario è stato possibile risalire al modo in cui il materiale è stato ordinato presumibilmente dallo stesso Leiber. Negli anni Sessanta e in particolare successivamente al 1963 con la pièce Il vicario di Rolf Hochhuth, Leiber fu invitato a rispondere a più riprese a diverse accuse.
Recuperando la documentazione di decenni precedente, probabilmente la ordinò in base alle esigenze di quel momento.
Il Fondo Leiber si compone principalmente dei 14 faldoni di corrispondenza comprendenti oltre 3000 lettere.
Il resto del fondo ancora praticamente inesplorato, composto di un'altra decina di faldoni, si costituisce di appunti per le lezioni, bozze per articoli o conferenze, annotazioni bibliografiche, ritagli di giornale e estratti di rivista. Nel faldone XIX si segnalano i Registri delle lettere dal 1945 al 1967.
Gran parte di questi documenti presenta annotazioni manoscritte anche successive che documentano come questa documentazione sia stata un materiale di lavoro sul quale intervenire costantemente.
I documenti coprono un arco cronologico che va dagli inizi degli Anni Venti fino alla morte.
Dal punto di vista materiale i documenti sono manoscritti, dattiloscritti (spesso stenografati) e stampati. Sono presenti pochissime fotografie o materiali in supporti diversi da quello cartaceo.
Fasi del progetto
- Condizionamento e conservazione.
Valutazione dello stato di conservazione dei documenti del Fondo per intervenire con restauri mirati, a partire dalle carte in stato precario. I danni principali sono di tipo meccanico: strappi, lacune e rotture dei bordi delle carte.
I documenti una volta numerati, saranno puliti tramite depolveratore, succesivamente interfoliati e inseriti in cartelline conservative.
- L'epistolario on line
Le lettere digitalizzate, saranno accompagnate dalla metadatazione che prevede, oltre ai dati classici della corrispondenza, l'inserimento di concetti chiave e abstract in inglese. Nella piattaforma GATE è possibile annotare semanticamente (entità previste: Nomi, Luoghi, Opere, Concetti) i testi aumentando la possibilità di collegamento tra le informazioni e di conoscenza di una documentazione che apre uno spaccato sulla storia della Chiesa del Novecento.
Le lettere di alcuni corrispondenti (cfr. le lettere di Albrecht von Bayern) sono state utilizzate durante seminari e percorsi didattici.
- Inventariazione dei documenti
Tutto il resto del materiale del Fondo verrà descritto tramite un inventario analitico accessibile on line. Solo parte di questi documenti, selezionati dall'APUG, potranno essere oggetto di digitalizzazione.